martedì 14 giugno 2011

Lgbt: Dopo Amina un'altra finta blogger gay


La storia di Bill Graber sul Washington Post

Un 58enne usa l'identità della moglie e si spaccia per la direttrice di un noto sito "lesbo": «Come uomo e eterosessuale non sarei stato preso sul serio»

Un altro ’caso Amina', la finta blogger gay. Dopo la scoperta che l’autrice di un popolare blog di protesta siriano era in realtà uno statunitense sposato, il Washington Post si è accorto che il direttore di un noto sito web ’lesbo', Lez Get Real, è anch’esso un uomo: Paula Brooks in realtà è Bill Graber, 58enne pensionato che ha detto di aver adottato online l’identità della moglie, peraltro a sua insaputa.

L’identità di Brooks ha cominciato a destare sospetti sabato scorso, proprio mentre i fan e i blogger amici di ’Amina' cominciavano a ipotizzare che dietro il suo nome si nascondesse qualcun’altro. Prima di dar vita al suo blog, ’Amina' aveva cominciato a scrivere proprio su Lez Get Real e aveva anche flirtato con ’Paula Brooks’; per cui i giornalisti del Post hanno chiesto di poter intervistare di persona la direttrice del sito gay.

’Paula Brooks’ ha inizialmente cercato di depistarli dicendo di poter parlare solo attraverso il padre, perchè sorda; poi di fronte all’insistenza dei cronisti, ormai insospettiti, ha ceduto e ha ammesso di essere Bill Graber.

L’uomo ha spiegato di aver iniziato a scrivere il sito dedicato a questioni gay (per esempio tesi a favore dell’abrogazione del ’Don’t ask, Don’t tell’), dopo aver visto i maltrattamenti subiti da una coppia di amiche lesbo e ha assicurato di avere creato il sito «con le migliori intenzioni».

Il blogger ha detto inoltre di non avere voluto usare la sua vera identità perchè, in quanto uomo e eterosessuale, non sarebbe stato preso sul serio.
fonte www3.lastampa.it

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