mercoledì 4 agosto 2010

Iniziative lgbt, A Salerno primo consultorio trans per il Sud


Salerno - Il primo passo da fare è compilare una cartella clinica. Fornire ad un assistente sociale i propri dati anagrafici ed essere certi dell'identità a cui ci si sente di appartenere e a cui si tende.

Poi iniziano le varie visite specialistiche. C'è da passare dall'endocrinologo, dallo psicologo con funzioni di counseling, poi dallo psichiatra e, infine, dal chirurgo plastico. È un consultorio «speciale» quello che, a Salerno, sarà realizzato, ma che sembra già ora destinato a far parlare molto di sé.

Si chiama DiG, che è l'acronimo di Disturbi di identità di genere, il consultorio completamente gratuito rivolto a transessuali, gay e alle loro famiglie, nato grazie ad un protocollo di intesa firmato, il 28 maggio scorso, dalla Provincia di Salerno e l'Asl.

È il primo nel Mezzogiorno e il terzo in Italia, dopo quelli di Torino e Bologna, diretto dalla vicepresidente della commissione provinciale Pari Opportunità, Martina Castellana, e operativo dal prossimo autunno negli uffici del poliambulatorio di via Vernieri.

Il progetto nasce con lo scopo di accompagnare i trans durante il percorso che li porterà a rettificare i propri caratteri sessuali, ma è rivolto anche ai bambini (dai nove anni in su) che mostrano disturbi di identità e ai loro genitori, nonché ai musulmani che vivono sospesi tra il desiderio di avere un nuovo corpo e i dogmi della religione di appartenenza. Sarà istituito anche un seminario permanente sull'identità a cui stanno lavorando la dottoressa Castellana, il sociologo Massimo Corsale e una Università italiana di cui non è stato svelato ancora il nome.

Il consultorio resterà aperto tre giorni a settimana (martedì, mercoledì e giovedì). Il percorso terapeutico, in cui si alterneranno le varie figure professionali previste dal progetto, può durare da sei mesi a un anno. Dopo di che, una volta superato l'ultimo step del chirurgo plastico, il medico più amato dei trans perché li fa rinascere, diventa tutto più semplice.

Anche perché, la convenzione con centri estetici e beaty farm, a cui spettano i classici ritocchi finali, è già stata abbozzata. E nuove vite sono pronte ad essere vissute con più serenità.
fonte notiziegay.it Il Corriere del Mezzogiorno

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