martedì 27 luglio 2010

Lgbt "Fabulis" il social network per gay che attira investimenti


Concorsi, incontri, feste e appuntamenti, da New York verso l’Europa: è il cuore di Fabulis, il social network nato nella Grande Mela e riservato alla comunità gay mondiale ma che bene accetta anche gli amici eterosessuali legati agli ambienti omo.

A oggi conta più di 40mila iscritti, in pochissime settimane dal suo lancio, ma soprattutto raccoglie fondi dai «venture capital» più attenti ai successi in Rete: David Bohnett, fondatore di Geocities, ha appena staccato un assegno da 250mila dollari per aiutare la start-up a trovare adepti.

I siti che ne parlano lo giudicano favoloso. Perché unisce in sé tutte le idee più geniali degli altri social network, creando così un modello di business vincente. Ecco il motivo che ha spinto Bohnett, omosessuale, ad investire un quarto di milione di dollari nel progetto. Ed ecco perché sono già stati raccolti più di 800mila dollari.

Per accedervi si possono utilizzare i propri dati Facebook, ma poi ci si dedica alle attività proprie di questa nuova rete: si creano eventi, si vincono viaggi (per esempio crociere dedicate al mondo gay), si caricano foto, si discute su come e dove incontrarsi e si aggiorna la propria pagina personale.

Come in Twitter si possono seguire altri utenti, e avere dei followers, ma non è detto che le due categorie debbano coincidere (decade dunque il principio delle amicizie alla Facebook, e io posso essere amico di chi non lo è con me). Fabulis permette poi di scrivere commenti, e di lanciare domande agli altri.

Se gli utenti collegati decidono che la domanda è abbastanza appassionante da rispondervi, l’utente Fabulis guadagna del denaro nella speciale valuta architettata per questo sito, i bits.

Possedere valuta Fabulis permette di svolgere molte altre azioni sul sito che sono a pagamento, per esempio utilizzare determinate applicazioni, ma anche divertirsi a votare il proprio personaggio preferito tra gli utenti del social network, classificati poi in una top ten mondiale a seconda dei voti raccolti.
fonte corriere.it

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