Nello scenario attuale e senza precedenti, il mondo della
moda deve adattarsi per poter allestire una passerella digitale
all’altezza delle aspettative. ph. Instagram @cameramoda
Per accompagnare le aziende del settore
in questo percorso inesplorato, Instagram ha realizzato
una dettagliata guida che è stata presentata ieri nel corso del webinar
‘Ideas for digital fashion week’, organizzato dalla piattaforma del
gruppo Facebook con la partecipazione di Eva Chen, responsabile fashion partnerships Instagram, e in collaborazione con la Camera Nazionale della Moda Italiana (Cnmi).
La guida si articola in due sezioni dedicate rispettivamente agli show e all’esperienza di shopping. Si parte dai countdown stickers, per aumentare l’engagement e suscitare attesa, fino alla condivisione dell’esperienza in tempo reale su IGTV, che aiuta a ricreare un senso di prossimità. Da non trascurare l’appetibilità del backstage, consentendo ai follower di sbirciare dietro le quinte, vedere le interviste agli hair stylist e make up artist e fare domande sulla collezione tramite la funzione Q&A. Per quanto riguarda lo shopping, i suggerimenti riguardano l’aggiornamento del catalogo prodotti prima dello show, la creazione di post con prodotti acquistabili prima e dopo la settimana della moda, l’inserimento di tag di acquisto nelle stories e la promozione dell’evento con drop esclusivi e offerte a tempo limitato.
Inoltre, la società ha annunciato l’introduzione di nuove funzionalità, tra cui pubblicità su IGTV, badge digitali che i follower possono acquistare tramite Instagram Live, Live Shopping che consente ai creatori e ai marchi di taggare i prodotti durante i propri video e un’espansione di Brand Collabs Manager, che aiuta i creatori a trovare potenziali brand partner.
A partire dalla prossima settimana, le inserzioni pubblicitarie faranno il loro debutto su IGTV e per la prima volta in assoluto la piattaforma dividerà i ricavi con i suoi content creator, a cui sarà destinato il 55% di quanto investito dall’inserzionista. Se durante la prima fase sperimentale saranno soltanto 200 e tutti di lingua inglese i creator a poter monetizzare i loro contenuti, secondo quanto riportato da The Verge, è lecito immaginare che la nuova possibilità verrà successivamente estesa.
fonte: www.pambianconews.com
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