La macchina da presa del grande regista
ci porta a spasso per le strade della Grande Mela, in questo percorso
incontreremo i luoghi più celebri della metropoli, immortalati da tanta
filmografia.
Pur non essendo americani e anche se
molti di noi non abbiano mai viaggiato negli USA, proprio grazie al
cinema (ai fumetti e ai libri) abbiamo imparato a riconoscere la Grand Central Station, Broadway con i suoi teatri, Wall Street, Coney Island, il Bronx, ma in questo corto pare di essere sul set di Io sono leggenda, la città è privata della sua popolazione, bloccata in casa dal lockdown e dalla paura.
Le trafficate strade del centro, la fifth
avenue e le altre vie sembrano arterie dove non scorre più il sangue,
un organismo morto , un non luogo distopico.
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Al silenzio delle strade viene
contrapposto il lavoro degli operatori sanitari, in prima linea a
combattere questo infido nemico invisibile che ci ha obbligato alla
quarantena e ci ha costretto a riflettere su molte cose che davamo per
scontate, proprio come la folla per le strade di New York.
Un messaggio poetico e commuovente fatto da un grande regista, una vera e propria dichiarazione d’amore per Manhattan.
Spike Lee parlando del suo corto ha dichiarato alla CNN:“È doloroso vedere che in quei luoghi non c’è nessuno. Ma alla fine del film, ecco vediamo la gente di New York”.
Lee intervistato non si è
smentito e si è soffermato criticamente su come il virus abbia trovato
impreparati gli USA, e di come ancora una volta gli afroamericani
abbiano subito conseguenze più dure rispetto alla popolazione bianca.
Vi ricordiamo che il 12 giugno debutterà su Netflix il film Da 5 Bloods, scritto da Spike Lee, Danny Bilson, Paul DeMeo e Kevin Willmott. Un viaggio avventuroso di quattro veterani afroamericani che tornano in Vietnam alla ricerca del capo del loro battaglione, disperso in guerra, e di un fantomatico tesoro.
fonte: www.sdacmagazine.it
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