venerdì 29 maggio 2020

Petizione > Arcilesbica non rispetta lo statuto ARCI: chiediamo alla Federazione Arci di intervenire

Da alcuni anni Arcilesbica usa i propri canali di comunicazione per esprimere posizioni transfobiche e trans-escludenti, sempre più in aperto contrasto con i valori e con lo Statuto della Federazione ARCI di cui fa parte e che, invece, promuove il riconoscimento della libera espressione dell’orientamento sessuale e dell’identità di genere, senza alcuna discriminazione e distinzione.

Crediamo che sia il momento di porre fine a quest'ambiguità, chiedendo alla Federazione di valutare l'espulsione di Arcilesbica.
 
Se i garanti della Federazione Arci accoglieranno questa richiesta, che vi chiediamo di sottoscrivere, Arcilesbica potrà continuare liberamente e legittimamente a promuovere quelli che ritiene dei valori propri, ma non potrà più farlo a nome della più grande federazione associativa italiana, o utilizando il nome "ARCI".
N.B.: le associazioni, i collettivi, i circoli ARCI, i gruppi che volessero aderire possono inviare un'email a: arcobalenoasso(at)G M A I L . C O M

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- ALLA SPETTABILE PRESIDENZA DI ARCI NAZIONALE FRANCESCA CHIAVACCI
- AL COLLEGIO DEI GARANTI DELLA FEDERAZIONE ARCI
- ALLE ASSOCIAZIONI FEDERATE ARCI PESCA ARCI CACCIA ARCIGAY ARCI NATURA ARCI RAGAZZI ARCI SERVIZIO CIVILE LEGAMBIENTE MOVIMENTO CONSUMATORI PROCIV – ARCI SLOW FOOD UISP ZSKD – UCCS
Oggetto: Richiesta di espulsione dalla Federazione ARCI dell’associazione ArciLesbica Associazione Nazionale ai sensi degli artt. 14 e 16 dello Statuto della Federazione ARCI
Da alcuni anni la dirigenza di ArciLesbica Associazione Nazionale ha iniziato a promuovere discorsi discriminatori contro le persone trans* sui social ufficiali. La pagina facebook di Arcilesbica Nazionale ha difatti più volte ribadito con post, commenti e grafiche l’idea che le persone trans*, in particolare le donne trans*, non sarebbero da considerarsi per la loro identità di genere, ma per il sesso biologico, con affermazioni come “lesbica è una donna che desidera una donna (e non un uomo che si sente donna)” (25 maggio 2020). Tali affermazioni sono lesive della dignità delle persone trans*, la cui autodeterminazione viene in questo modo negata, provocando grave sofferenza in una comunità già vittima di numerose discriminazioni in Italia.

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fonte:  www.petizioni.com

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