sabato 9 maggio 2020

Teatro: Il nuovo festival areniano 2020 è una vittoria per Verona

Se è vero che non c’erano altre soluzioni per proporre le “solite” opere nel “solito” format, è da lodare la decisione di proporre un festival musicale totalmente nuovo in piena emergenza coronavirus.


Preso atto che molti teatri apriranno nel 2021, ben che vada, il nostro anfiteatro potrebbe essere la prima sfida della nuova stagione umana della musica classica, interrotta bruscamente per cause di forza maggiore. Ecco perchè il progetto che ha preso forza, il Festival d’estate - Nel cuore della musica è stato voluto e sostenuto anche da innumerevoli artisti che hanno voluto manifestare il loro amore per l’Arena di Verona nonché dare un messaggio all’intero mondo della musica.

Potremo bearci di vedere dal vivo una parata di stars internazionali della lirica che vede in prima linea, fra gli altri, i direttori Daniel Oren e Marco Armiliato, ed i cantanti Francesco Meli, Marcelo Álvarez, Leo Nucci, Plácido Domingo, Luca Salsi, Fabio Sartori, Yusif Eyvazov, Vittorio Grigolo, Anna Netrebko, Maria José Siri, Michele Pertusi, Marina Rebeka. 

Il cartellone definitivo dovrebbe prevedere una decina di spettacoli lirico-sinfonici collocati nei week-end di agosto e di settembre.

E, come se non bastasse, il 98° Festival non viene cancellato, bensì spostato al prossimo anno arricchiti di altri eventi imperdibili, tra cui Aida in forma di concerto, atto d’amore sacro per Verdi, festa per il 150° dell’opera e sobrietà impeccabile per rispetto di chi quest’anno ha e sta soffrendo, nonché una monumentale Messa da Requiem che a Verona non si sentiva da anni.

Questa volta Fondazione Arena si è mossa in anticipo e nel migliore dei modi possibili, anticipando altri grandi teatri di cui diventerà il modello per la “rifioritura” che il sovrintendente, Cecilia Gasdia, ha più volte sottolineato in conferenza stampa.
fonte: Filippo Avesani www.veronaeconomia.it

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