Gigliola Curiel è stata una delle più importanti stiliste italiane del
dopoguerra. Una donna forte, temprata dalle difficoltà, affascinante e
corteggiata, geniale e capace.
La sua vita si intreccia con i più
emblematici avvenimenti storici del nostro Paese e con le maggiori
personalità del mondo culturale italiano. Nipote di Ortensia, famosa
sarta triestina, e sorella di Eugenio Curiel, partigiano e Medaglia
d’oro al valore militare, Gigliola cresce spensierata in una città
multietnica, circondata dall’intellighenzia triestina, tra cui Saba e i
cantanti del Politeama. Fin da piccola, si appassiona alla moda e decora
i suoi quaderni di scuola con schizzi di vestiti che fa realizzare
dalle sarte della città. Siamo negli anni del delitto Matteotti quando
il fascismo comincia a consolidare il suo potere e presto tutto il Paese
dovrà fare i conti con i piani di Mussolini. Nel 1938, in seguito alle
leggi razziali e alla prematura morte del padre, la famiglia Curiel è
costretta a lasciare Trieste, sparpagliandosi per il Paese.
Stabilitasi a Roma negli anni della guerra, Gigliola grazie all’aiuto di
un amico, si trasferisce all’Hotel Plaza, sede delle SS, dove crede che
nessuno verrà a cercarla. In quei giorni confusi, sotto le bombe che
flagellano la Capitale, Gigliola è costretta a barcamenarsi tra il suo
sogno di lavorare nella moda e le necessità della guerra. Dopo l’arresto
del fratello Sergio, sarà costretta a fuggire di nuovo, in attesa che
gli alleati liberino la città.
Sarà prima a Todi, poi in Campania, dove
tramite il fratello fornirà aiuto ai partigiani che sostengono
l’avanzata alleata. Qui conosce Nino Brozzetti. I due si innamoreranno perdutamente dando vita a una storia passionale e
tormentata. Gigliola, una donna forte e determinata, continuerà nel suo
progetto e nel 1945, al termine della guerra, tornerà a Milano per
fondare la sua casa di moda.
I successi del marchio Curiel furono
numerosi. La stilista, amata dalle grandi dame milanesi, apprezzata
anche da Camilla Cederna, diventerà in breve tempo una delle più seguite
della città e i suoi vestiti sfileranno più volte alla prima della
Scala. Gigliola è imprenditrice dinamica e capace ma dovrà fare i conti
anche con le figlie, Gabriella, nata dall’amore con Nino e soprattutto
Raffaella che ormai diciottenne passa sempre più tempo in sartoria.
Raffaella ha il carattere testardo e determinato della madre che, dopo
alcuni anni di litigi, metterà alla prova la figlia, affidandole una
collezione.
fonte: www.lelettere.it
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