Le maggiori istituzioni teatrali del paese lanciano l’allarme e chiedono aiuti al governo per non chiudere.
In foto: Royal Opera House Covent Garden
Royal Opera House di Londra, National Theatre e Royal Shakespeare Company lanciano un appello al governo inglese per evitare il collasso finanziario.
Le tre fra le più prestigiose istituzioni culturali del paese rischiano di non sopravvivere fino al 2021 senza adeguate entrate dal botteghino così come circa 1000 teatri nel paese.
Fra questi, l’Old Vic e la Royal Albert Hall hanno lanciato allarmi simili recentemente, mentre già il Royal Lyceum di Edinburgo ha chiuso i battenti e il Nuffield a Southampton è finito in amministrazione controllata. Secondo Greg Doran, direttore artistico della Royal Shakespeare Company: “Se perdiamo la nostra cultura nelle arti performative ora, sarà persa per sempre.” Questo il drammatico quadro che esce da un articolo del quotidiano britannico The Guardian.
Le sole Royal Opera e Royal Ballet hanno visto una riduzione del 60% dei propri introiti dalla chiusura dei teatri nel Regno Unito a causa della pandemia da Covid-19.
“Non siamo soltanto un simbolo della cultura, ma siamo anche la seconda impresa in termini di addetti nel paese dopo la BBC. Il nostro livello di sussidi è meno del 20% rispetto a circa il 70% dei teatri lirici in Europa e il botteghino deve coprire il 95% dei posti disponibili per arrivare a un equilibrio di bilancio” ha dichiarato Alex Beard, amministratore delegato delle due compagnie.
“Le nostre organizzazioni sono l’antitesi del distanziamento sociale e ritengo che il governo ora capisca la gravità della situazione. Immaginatevi solo Londra senza il West End o Leeds senza Opera North.”
Il Ministro della Cultura Oliver Dowden risponde di essere cosciente delle enormi sfide che i teatri devono fronteggiare: “So che la pandemia ha assestato alle arti un colpo da k.o. Le rappresentazioni dal vivo in modo speciale sono state colpite duramente e affrontano ostacoli enormi per la ripresa.” Dichiarazioni cui ha fatto seguito per ora una task force governativa per il rinnovamento culturale incaricata di esaminare misure per affrontare la crisi del settore.
fonte: di Stefano Nardelli www.giornaledellamusica.it
In foto: Royal Opera House Covent Garden
Royal Opera House di Londra, National Theatre e Royal Shakespeare Company lanciano un appello al governo inglese per evitare il collasso finanziario.
Le tre fra le più prestigiose istituzioni culturali del paese rischiano di non sopravvivere fino al 2021 senza adeguate entrate dal botteghino così come circa 1000 teatri nel paese.
Fra questi, l’Old Vic e la Royal Albert Hall hanno lanciato allarmi simili recentemente, mentre già il Royal Lyceum di Edinburgo ha chiuso i battenti e il Nuffield a Southampton è finito in amministrazione controllata. Secondo Greg Doran, direttore artistico della Royal Shakespeare Company: “Se perdiamo la nostra cultura nelle arti performative ora, sarà persa per sempre.” Questo il drammatico quadro che esce da un articolo del quotidiano britannico The Guardian.
Le sole Royal Opera e Royal Ballet hanno visto una riduzione del 60% dei propri introiti dalla chiusura dei teatri nel Regno Unito a causa della pandemia da Covid-19.
“Non siamo soltanto un simbolo della cultura, ma siamo anche la seconda impresa in termini di addetti nel paese dopo la BBC. Il nostro livello di sussidi è meno del 20% rispetto a circa il 70% dei teatri lirici in Europa e il botteghino deve coprire il 95% dei posti disponibili per arrivare a un equilibrio di bilancio” ha dichiarato Alex Beard, amministratore delegato delle due compagnie.
“Le nostre organizzazioni sono l’antitesi del distanziamento sociale e ritengo che il governo ora capisca la gravità della situazione. Immaginatevi solo Londra senza il West End o Leeds senza Opera North.”
Il Ministro della Cultura Oliver Dowden risponde di essere cosciente delle enormi sfide che i teatri devono fronteggiare: “So che la pandemia ha assestato alle arti un colpo da k.o. Le rappresentazioni dal vivo in modo speciale sono state colpite duramente e affrontano ostacoli enormi per la ripresa.” Dichiarazioni cui ha fatto seguito per ora una task force governativa per il rinnovamento culturale incaricata di esaminare misure per affrontare la crisi del settore.
fonte: di Stefano Nardelli www.giornaledellamusica.it