"Come giocatore professionista ritengo essenziale contribuire a sensibilizzare il pubblico europeo sul tema della omofobia”, visto che molti calciatori “non si sentono liberi” di fare coming out e “vivono nella paura”. È un passaggio del video del giocatore della Sampdoria Albin Ekdal trasmesso nel corso di un evento organizzato al Parlamento europeo per combattere ogni forma di discriminazione nei confronti delle persone Lgbt nello sport e non solo.
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Il giocatore: "Solo 8 calciatori si sono dichiarati omosessuali"
"In un mondo ideale nessuno dovrebbe sentirsi a disagio a dichiararsi omosessuale, che sia nella vita o nel calcio - ha aggiunto il centrocampista -, ma purtroppo la realtà è molto diversa. Nel nostro sport solo otto giocatori si sono ufficialmente dichiarati omosessuali, ma molti altri vorrebbero farlo, ma non si sentono liberi" di farlo, "per paura delle reazioni negative". Nel suo video-denuncia il centrocampista ha spiegato che "questi giocatori sono preoccupati di diventare un bersaglio per gli insulti", e dunque "si sentono obbligati a nascondersi, fuggire e vivere nella paura". Ekdal chiede quindi di "reagire" e di usare l'istruzione "come una forza per un cambiamento positivo”.L’evento a Bruxelles
L'evento organizzato al Parlamento europeo a Bruxelles si intitola: L'omofobia nello sport, "una partita da vincere”, ed è stato organizzato da Tiziana Beghin, capodelegazione del Movimento 5 Stelle al Pe, Tomasz Frankowski, europarlamentare del Ppe, e Marc Tarabella, del gruppo S&D."Nel mondo della politica i primi tabù iniziano a cadere: è emblematico e sinonimo di apertura il grande consenso ottenuto in Iowa alle primarie del Partito Democratico da Pete Buttigieg, 38enne gay dichiarato e sposato da due anni - ha detto Beghin -. Auspichiamo che anche il mondo dello sport possa recitare un ruolo da protagonista nella battaglia contro l'omofobia", ha aggiunto la capodelegazione M5S.
All'evento anche l'attore e scrittore Fabio Canino che ha presentato il suo libro 'Le parole che mancano al cuore', un romanzo che è anche un "viaggio nelle ipocrisie del mondo del calcio". "Di esempi concreti di omofobia ne potrei fare centomila - ha precisato l'artista - purtroppo dagli spalti delle partite di calcio quando si vuole offendere qualcuno lo si offende o per il colore della pelle o per gli orientamenti sessuali, e ciò è diventato quasi un classico". Forte l'appello lanciato da Chiara Marchitelli, calciatrice di serie A: "Per quello che riguarda lo sport non conta quali sono le preferenze sessuali degli atleti, ma quello che gli atleti fanno in campo".
fonte: https://tg24.sky.it/
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