venerdì 10 maggio 2013

Lgbt: "Le cose cambiano" Storie in video, così inizia la «bonifica delle nostre paure»


Lorenza e Ingrid: si sposeranno in Svezia, in estate.
Marcello: al gay pride va ormai col papà.
Antonia, trans: da bambino volevano operarlo al cervello.
Storie in video, tutte postate su uno stesso sito, per dire ai più giovani: «Non siete soli, e se ora vivete il buio, dopo va meglio»

E poi, a un certo punto di queste esistenze, c'è stata una porta stretta.
A volte, passarla è durato mesi.
Altre, anni. Per Lorenza e Ingrid superarla è stato a tratti «traumatico»: hanno dovuto farsi invisibili per un po', ma adesso, a 35 anni, dopo sette d'amore e quattro di convivenza, il 21 giugno vanno a sposarsi in Svezia.
E sui preparativi al sì, hanno aperto pure un blog, leidissesì.

I VIDEO AL SITO:
http://www.lecosecambiano.org/


Marcello invece alle medie si spingeva nelle orecchie gli auricolari del walkman, per non ascoltare: il professore di geometria che gli diceva «Stai zitto, ricchione» i compagni di classe, che di ritorno lo spintonavano dandogli del finocchio, e via dicendo. Però, ora, ai gay pride, a suo papà fanno male le braccia, perché sventola a non finire, e più del figlio, la sua bandiera.

Antonia, quando era solo un bambino di nove anni in una cittadina pugliese di 70 mila abitanti, l'hanno trascinata in manicomio: un medico di base aveva consigliato alla mamma impensierita di portarlo lì, quel ragazzino con la mania del trucco e delle ballerine, e sarebbe guarito con una bella lobotomia, un lavaggio del cervello, che avrebbe tolto «la parte malata».
Raggiunta la maggiore età, è fuggito a Roma, nel 2011 ha fatto l'intervento per l'adeguamento di genere a Milano, un anno dopo c'è stata la sentenza che gli cambiava il nome all'anagrafe, un mese fa, il 9 aprile, il nome nuovo anche sul documento. Oggi è responsabile dello sportello trans.

Che le cose cambiano, Lorenza e Ingrid, Marcello, Antonia e tanti altri, lo raccontano su un sito che ha intenzioni rivoluzionarie: nasce (grazie all'associazione Girls and Boys e Isbn edizioni) dai fuochi d'artificio dell'americano It gets better, in Rete dal 2010, dove perfino il presidente Barack Obama ha postato un contributo video, tra i 50 mila raccolti finora.
E chiede di diventare virale, così da sentirsi «meno soli nel mare del web», da non avere «più niente da tenere al buio», «da far morire bullismi e discriminazioni», dice Massimo Coppola, proprietario e direttore editoriale della casa editrice.
E il coro #nocoppiediserieb, lanciato in una campagna da Vanity Fair, si fa sempre a più voci.

Lo psichiatra Vittorio Lingiardi, che cura la supervisione scientifica del progetto, parte da Emily Dickinson, che scriveva: «Non occorre essere una stanza per sentirsi infestati dai fantasmi».
Arriva alla conclusione in un manifesto: «Le cose cambiano è raccontare il silenzio». Quello delle istituzioni, certo, c'è stato.
«Abbiamo presentato il tutto al ministero delle Pari Opportunità, prima sono stati promessi i fondi, poi si sono dissolti», racconta Fulvio Zendrini, esperto di comunicazione.
«Fortunatamente, è corso Enel Cuore Onlus con un "rimediamo noi"».
Linda Fava cura il coordinamento editoriale. Ci crede: «Le cose cambiano vuole essere una biblioteca di futuri possibili per chi oggi non sa dove sta andando il suo».

E mentre pure l'associzaione delle Famiglie Arcobaleno, insieme ad Amnesty International e Legambiente, chiede a governo e parlamento provvedimenti urgenti per i diritti e la dignità alle famiglie con genitori omosessuali (e lo ha fatto con una festa delle famiglie alla sua quinta edizione in una domenica 5 maggio di pic nic e giochi in 9 città d'Italia e in 16 Paesi del mondo), lo scrittore Paolo Giordano legge la storia di Samuele, un ragazzino con i genitori buoni, ma presi in una «quotidianità impietosa», che lo guardavano come a dire (e spesso glielo urlavano anche contro): «Perché ci stai facendo questo?».
Giordano chiude commosso, e commuovendo: «Ci aspetta un'opera grandiosa di bonifica di un territorio immenso. Con le nostre paure di tutto ciò che non conosciamo. Di tutto ciò che non capiamo».
VAI AL SITO PER I VIDEO:
http://www.lecosecambiano.org/

fonte http://www.vanityfair.it di Lavinia Farnese

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