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sabato 2 ottobre 2010
Iniziative Scuola, lezioni via chat su sesso e contraccezione
Solo tre ragazzi su dieci parlano di sessualità con i propri docenti. In occasione della Giornata mondiale della contraccezione, che si è celebrata il 26 settembre.
La Società italiana di ginecologia e ostetricia lancia un'iniziativa per insegnanti e studenti: corsi via chat con un ginecologo Sigo. Un modo per mettere al riparo i teenager da gravidanze indesiderate e malattie sessualmente trasmissibili
ROMA, In 12 mesi oltre 250.000 studenti italiani hanno seguito in classe corsi di educazione sessuale: per il 90% sono stati estremamente utili, l'83% spera possano continuare, al 75% sono serviti per chiarire i dubbi e diventare "più competenti".
Se oggi i ragazzi delle scuole italiane ne sanno di più, è anche grazie all'iniziativa che la Società italiana di ginecologia e ostetricia (Sigo) ha avviato l'anno scorso, quando ha fornito un vero e proprio kit per le visite ai ginecologi che effettuano interventi nelle scuole.
Un'attrezzatura, uniforme e certificata, con informazioni su contraccettivi, infezioni, consultori o pap-test. Oggi, in occasione della giornata mondiale della contraccezione che si celebra il 26 settembre, la Sigo rilancia e vuole coinvolgere insegnanti e gincologi per 'soccorrere' gli studenti via chat.
"Chiediamo ai docenti - dice Alessandra Graziottin, direttore del Centro di ginecologia e sessuologia del san Raffaele Resnati di Milano - di diventare nostri 'alleati': da oggi è infatti attiva una nuova sezione, a loro dedicata, dove potranno richiedere l'intervento dell'esperto in collegamento via chat con la classe.
In questo modo, anche chi non trova sul proprio territorio un medico disponibile, potrà organizzare una lezione vera e propria. Useremo la rete per raggiungere a tappeto i giovani e colmare una lacuna tutta italiana".
Per facilitare il confronto con i teenager, dalle 14 alle 18, è attivo su www.sceglitu.it un filo diretto con la ginecologa via chat. L'intervento dell'esperto potrà essere richiesto on-line anche da insegnanti e operatori dei consultori, che potranno chiedere consigli su come trattare questi temi in classe.
Un aiuto importante se si considera che oggi, secondo un'indagine internazionale condotta per la Giornata mondiale, solo il 36% dei ragazzi italiani dichiara di rivolgersi al proprio docente per chiedere informazioni sulla contraccezione contro il 64% della Gran Bretagna, il 44% della Spagna e il 42% della Francia. Gli italiani parlano di più con genitori, cui si rivolge il 55% dei ragazzi.
Una corretta educazione sessuale permette di evitare le malattie sessualmente trasmissibili. Basti pensare che a Milano si registra un caso al giorno di sifilide e l'Hiv, nei giovani tra i 14 e i 24 anni, è la seconda infezione più diffusa. Ma serve sopratutto a prevenire gravidanze indesiderate: le teenager (15-19 anni) che diventano mamme ogni anno sono 15 milioni e danno alla luce il 10% del totale dei nati.
Il trend è in calo, nei paesi industrializzati, ma il fenomeno delle gravidanze precoci resta di tutto rilievo. Riguarda l'Africa, seguita da America Latina, Stati Uniti e Asia. Segue l'Europa, con la Gran Bretagna che si conferma la nazione con il più alto numero di school pregnancies.
La maggior parte di queste gravidanze non risulta pianificata: negli USA in questa fascia d'età la percentuale di quelle non volute è dell'85%. Va considerato che se, in media, la metà delle gravidanze non desiderate viene interrotta volontariamente, nelle giovanissime questo accade nell'80% dei casi.
Nel 2008 in Italia, sono nati 10.194 bambini da madri adolescenti (15-19) e, secondo i dati del ministero della Salute, si sono registrati 4.075 aborti nelle minorenni.
"Proteggere se stessi e il proprio partner, con una contraccezione sicura - dice Alessandra Graziottin - rappresenta un tassello basilare per un corretto stile di vita, tanto quanto il costante movimento fisico o la dieta equilibrata.
E solo con una corretta formazione ciascuno potrà poi, adeguatamente informato, compiere anche in campo sessuale le scelte che reputa più adatte".
fonte www.repubblica.it/salute/benessere-donna
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