giovedì 29 aprile 2010

PROTESTE FONDAZIONI LIRICHE:FIRENZE CORTEO ARTISTI MAGGIO MUSICALE, E ZUBIN MEHTA DIRIGE ORCHESTRA IN PIAZZA,IN ATTESA DECRETO


Nelle foto momenti della protesta,il Maestro Zubin Mehta dirige l'orchesta in piazza,
si sono esibiti anche i ballerini del Maggio danza.

FONDAZIONI LIRICHE: IN CORTEO...
(ANSA)FIRENZE, 28 APR - Il Và pensiero dal Nabucco e l'Inno di Mameli eseguiti in piazza della Signoria dal coro e dall'orchestra del Maggio musicale fiorentino, diretti dal maestro Zubin Mehta: con loro, per la gioia di centinaia di turisti, si sono esibiti anche i ballerini del Maggio danza. L'eccezionale performance è andata in scena, a sorpresa, nel corso della manifestazione dei lavoratori del Teatro Comunale che rientra nelle iniziative contro il decreto legge sulle fondazioni lirico sinfoniche. I manifestanti, in corteo, sono partiti dal Comunale e hanno raggiunto piazza della Signoria, dove hanno ricevuto la solidarietà degli assessori alla cultura, della Regione Toscana, Cristina Scaletti e del Comune di Firenze, Giuliano da Empoli. Poi (suonando anche l'inno della Fiorentina e Bella ciao) hanno raggiunto piazza Duomo dove hanno eseguito l'aria della Turandot: qui i ballerini hanno improvvisato coreografie sulle note del Bolero di Ravel. Il corteo, infine, si è diretto verso la prefettura dove una delegazione dei rappresentanti sindacali dei lavoratori ha incontrato il prefetto Andrea De Martino che, al termine dell'incontro, ha detto di avere "confermato loro la piena e totale disponibilità a informare il ministro Bondi della posizione responsabile che hanno assunto. E' probabile, inoltre, che il ministro voglia incontrare le organizzazioni nazionali, subito dopo la pubblicazione del decreto legge". fonte ANSA

FONDAZIONI LIRICHE: ARTISTI IN PIAZZA IN ATTESA DECRETO
VA PENSIERO CON METHA A PIAZZA DELLA SIGNORIA
(ANSA)ROMA, 28 APR - Il Va pensiero dal Nabucco e l'Inno di Mameli eseguiti, in piazza della Signoria a Firenze, niente di meno che dagli orchestrali del Maggio diretti da Zubi Mehta. Nell' attesa che cresce per il testo del decreto di riforma voluto dal ministro Bondi, e dopo i tafferugli di qualche giorno fa alla Scala, scende in piazza pur con i toni gentili dell'arte, la protesta delle fondazioni liriche. A Firenze, dove intanto sembra scongiurata la possibilità che la protesta faccia saltare, domani sera, l'attesissima prima del Maggio, gli artisti hanno attraversato in corteo le strade del centro - un contrabbasso chiuso nella custodia e portato a spalla da quattro musicisti come fosse una bara - e incassato la solidarietà degli assessori alla cultura della regione e del comune, poi si sono incontrati con il prefetto della città, al quale hanno consegnato un documento in cui spiegano le loro ragioni contro il provvedimento. Malumori anche a Napoli, dove il consigliere del Pdl Vincenzo Moretto, sottolinea che il decreto di riforma delle fondazioni liriche "farà declassare il Teatro San Carlo da primo in Europa, cioé nel Mondo, quando venne costruito nel 1737, per volontà del Re Carlo di Borbone, a primo in serie B". A Roma, Milano e Bologna ( dove ieri i sindacati hanno occupato la soprintendenza del teatro Comunale) sindacati e maestranze si preparano a scioperare. A frenare èl'assenza del testo finale del provvedimento firmato da Bondi. Che potrebbe essere promulgato nelle prossime ore, se già non lo ha fatto, dal presidente della Repubblica Napolitano, per poi essere pubblicato nella Gazzetta ufficiale. Nell'attesa rimane la preoccupazione: "Per quello che sentiamo, il decreto non contiene buone notizie, non solo per Firenze ma per tutta Italia.- ha detto oggi a Firenze Zubin Metha - Queste persone a Roma devono sapere che stanno cacciando via il talento italiano". Polemico, a difesa del Maggio, anche il senatore Pd Andrea Marcucci, ex sottosegretario ai beni culturali, "Pur senza riferimenti diretti alla Scala di Milano e all'Accademia di Santa Cecilia - sottolinea in un'interrogazione - il decreto prevede comunque l'adozione di misure che consentiranno l'autonomia alle due istituzioni musicali, penalizzando così il Maggio Musicale Fiorentino. E' necessaria una riforma condivisa che curi i tanti problemi del settore e non un'iniezione letale, come rischia di essere il provvedimento del governo approvato il 16 aprile scorso". Mentre chiede a Bondi: "Si risparmia davvero denaro pubblico penalizzando il più antico e celebre festival musicale italiano dopo aver approvato il nuovo importante Parco della Musica, una delle opere più rilevanti per le celebrazioni del 150/o anniversario dell'Unità?".
fonte ANSA

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