sabato 17 aprile 2010

Lgbt, Barack Obama: "Gli ospedali riconosceranno le coppie gay"


Incurante del secco no incassato dai gay italiani in seguito alla sentenza della Corte costituzionale, il mondo civilizzato va avanti ed evolve naturalmente. È di ieri la dichiarazione del Presidente degli Stati Uniti Barack Obama di voler assicurare alle coppie di omosessuali americani il giusto riconoscimento delle loro unioni. Il progetto di Obama consentirà ai cittadini gay di poter visitare ufficialmente il proprio partner in ospedale e di prendere decisioni fondamentali sulla sua salute. In questo modo, gli ospedali che ricevono sovvenzioni dallo Stato saranno tassativamente obbligati a non discriminare in alcun modo le coppie omosessuali e ad adattare a dovere il proprio regolamento interno.

In seguito alle dichiarazioni del Presidente, immediato è stato il plauso delle organizzazioni gay e lesbiche americane: “La discriminazione tocca ogni aspetto della vita delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali e transgender, anche nei momenti di dolore e malattia, quando noi abbiamo maggiormente bisogno di avere chi ci ama accanto" ha dichiarato Joe Solomense, presidente di Human Rights Campaign. Così facendo, gli Stati Uniti si allineerebbero a quegli altri Paesi europei dove l’usurata norma che obbligava i pazienti ad essere assistiti unicamente dai consanguinei (o dai partner eterosessuali) è stata da tempo soppiantata da una regolamentazione più moderna e realista. "Ogni giorno, in tutta l'America, a pazienti viene negata la cura dei loro cari ai gay e le lesbiche americane viene spesso vietato di stare accanto a compagni di una vita, vietato di prendere decisioni in caso che il paziente non sia in grado di farlo" fa sapere Barack Obama nel suo ordine esecutivo.

La decisione del Presidente degli USA è maturata in seguito alla sua telefonata a Janice Langbehn, donna che, dopo 18 anni di convivenza, non ha potuto stare accanto insieme ai loro figli alla compagna Lisa Pond, morta per aneurisma cerebrale: “Sono anni che ripeto che tenere la mano a qualcuno che sta morendo non è un diritto dei gay ma un diritto umano, ed ora il presidente mi chiama e mi dice che 'è d'accordo con me, è una cosa sorprendente”. Italia zero, resto del mondo sempre un passo avanti.
Fonte: repubblica.it

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