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lunedì 12 aprile 2010
Cyndi Lauper apre una casa rifugio per gay, transgender, bisex
Molti tra noi la ricordano per essere stata la cantante più anticonformista degli anni 80 quando spopolava tra i teenagers con i suoi look da dolce bambolina, colori accesi e una voce calda e forte che le valsero successi internazionali come gli indimenticabili “Girls just want to have fun”, “Time after time” e “True colors”. Nata a New York il 22 giugno 1953 Cynthia Ann Stephanie Lauper, più semplicemente Cindy Cyndi Lauper inizia la sua scesa canora nel 1983 e dopo appena due anni di attività comincia ad incassare premi prestigiosi come il Grammy Award. Nel 2005 raggiunge l’iperbolica cifra di sessanta milioni di dischi venduti in tutto il mondo. C’è anche lei nel progetto benefico di Usa for Africa e le serve poco per farsi incoronare icona musicale gay dal suo pubblico, particolarmente quello statunitense. Lei non si sottrae e partecipa a molti Gay Pride, tra cui quello di San Francisco nel 2008 stringendo una bandiera rainbow.
Ora, Cyndi, ha deciso di fare qualcosa di più concreto per la comunità gay, transgender e bisessuale: aprire per loro un rifugio dove accogliere questi senzatetto. La struttura sorgerà nel quartiere newyorkese di Harlem e verrà messa a disposizione dei giovani tra i 18 ed i 24 anni cacciati da casa a causa delle loro inclinazioni sessuali. Tutto ancora è in fase di realizzazione e se le cose andranno per il meglio, il rifugio sarà inaugurato il prossimo inverno e gli verrà dato il nome di”True colors residence”.
All’interno della struttura sono previsti una sala computer, una biblioteca e spazi comuni. Chi potrà, dicono le fonti, pagherà un piccolo affitto, a seconda delle proprie finanze economiche. Il tema dei giovani senzatetto omosessuali, bisessuali e transgender, è un problema poco trattato dalla stessa comunità lgbtq; spesso questi ragazzi cacciati di casa proprio per le loro condizioni finiscono magari a casa di altri amici, dove però spesso la convivenza si fa stringente e difficile; altri vagano nella tragedia alla ricerca di una sistemazione o di una possibilità di vita nuova. L’idea di Cyndi Lauper non è nuova nè unica ma, fino ad oggi, le residenze destinate alle persone lgbt sono state più che altro rivolte a coloro che potevano permettersi un badget abbastanza alto e quindi poco alla portata dei giovani.
Non tutte le persone lgbt vivono serenamente la loro esistenza; spesso è la famiglia il primo ostacolo seguito da quello degli amici, dei conoscenti, delle persone di strada e, per molti non resta che abbandonare i propri affetti, sempre che non siano loro per primi a chiedere al soggetto di andare via. L’omofobia, vestita in mille modi e maniere, tocca tutto il pianeta, anche luoghi dove l’omosessualità o la bisessualità è patrimonio sociale e culturale. Non tutti i genitori sono disposti a viversi un figlio omosessuale o transgender o bisex, chiusi magari da una loro cultura intrisa di paura e pregiudizi. Se la tragedia poi si consuma con l’allontanamento di casa, per questi ragazzi spesso è la strada l’unica soluzione, tra l’indifferenza delle istituzioni e di coloro che dovrebbero proteggerli.
Ecco perché diventa utile anche questa iniziativa della cantante e amica delle persone lgbt, Cyndi Lauper, sperando che il progetto venga copiato da molti altri.
fonte queerblog
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