lunedì 12 febbraio 2024

Libri: "Nascita di un capolavoro del cinema" di Tom Hanks

La storia di un film d’azione da milioni di dollari e del fumetto che l’ha ispirato. Una vicenda divertente e commovente che racconta anche i cambiamenti della cultura americana dalla Seconda guerra mondiale a oggi.

«È un universo a sé stante, completo di sole, pianeti, stelle infinite. La sua forza di gravità ti attira e la sua esuberanza ricca, stratificata e scoppiettante ti tiene avvinto. Avrei voluto poterlo abitare per sempre.» - Ann Patchett

Lone Butte, 1947. Robby, cinque anni e una spiccata propensione per il disegno, incontra per la prima volta il leggendario zio Bob, appena tornato dalla guerra. Bob arriva in moto, ha l’aria sciupata ma affascinante e per Robby diventa subito un eroe: e lo resta anche quando sparisce, o forse proprio per quello. Oakland, 1971. Robby, diventato un autore di fumetti underground, riceve una lettera dallo zio Bob. Rievocando quello straordinario incontro, ricordando i giornalini che lo zio gli aveva regalato, crea un personaggio plasmato sul giovane veterano. 

È così che nasce La leggenda dell’Incendiario. New Mexico, 2020. Bill Johnson, regista affermato, una passione per il golf e le macchine da scrivere, riscopre per caso il fumetto del 1971 e decide di farne un film di supereroi: Guerriera insonne. 

Da qui in poi il romanzo si sposta a Lone Butte, il paesino di Robby e zio Bob che si rivela un set naturale perfetto, e si accendono tutte le dinamiche che possono fare di un film un trionfo o un disastro, a partire dal materiale umano: entrano in scena OKB, l’attore capriccioso e narciso che deve interpretare l’Incendiario; Wren, antidiva intelligente e sensibile, ovvero Eve la Guerriera, l’eroina che non dorme mai; e una folla di tecnici, attrezzisti, vecchi attori di talento, più due donne eccezionali a cui spetta di far funzionare la macchina, dall’alto e dal basso: Al, la produttrice che per rilassarsi lavora a maglia, e Ynez, promossa sul campo da tassista a prodigiosa factotum. 

Dopo i racconti di Tipi non comuni Tom Hanks torna alla scrittura con una storia che celebra il grande cinema di oggi e di sempre, tra assilli di tempo e denaro e grandiose aspirazioni, raccontando come si fa, come si dovrebbe fare un film. Si ride, si piange, si rievoca la Hollywood di una volta, si leggono i fumetti che sono al cuore della storia (scritti da Hanks e illustrati da R. Sikoryak) e si scivola fuori dalle pagine di questo romanzo con quel misto di gioia indefinita e istantanea nostalgia che ancora ci prende quando usciamo da un cinema e per un istante non sappiamo dove siamo. 

fonte: www.ibs.it

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