Cattiva coscienza, regia di Davide Minnella. Un film con Francesco Scianna, Filippo Scicchitano, Matilde Gioli, Beatrice Grannò. Cast completo Genere Commedia, - Italia, 2023, durata 110 minuti. Uscita cinema mercoledì 19 luglio 2023 distribuito da Vision Distribution.
Recensione di
Paola Casella
Filippo è un fidanzato fedele, un avvocato impeccabile e un uomo generoso. È possibile essere così perfetti? Sì, se hai una coscienza come Otto che controlla ogni tua mossa. Un'interessante favola contemporanea con due pilastri: lo script dal sapore internazionale e la duttilità di Francesco Scianna.
Filippo è il classico bravo ragazzo,
e sta per sposarsi con Luisa, la sua ragazza da sette anni: ma è
triste, si sente prigioniero di una situazione che lo ingabbia, e il
dispotismo sprezzante del futuro suocero non aiuta. La sua coscienza gli
dice che deve fare la cosa giusta, e proseguire con il matrimonio da
tempo preparato: peccato che sia manovrata a distanza da Otto, il più
abile gestore degli scrupoli altrui, in procinto di ricevere un premio
per la sua efficienza. Ma Filippo sfugge per qualche ora al controllo da
remoto di Otto, e in quel breve tempo incontra Valentina, una ragazza
incasinata che fa breccia nel suo cuore e lo spinge a buttare all'aria
le nozze e la reputazione di bravo ragazzo.
A Otto non resta che
intervenire di persona assumendo le sembianze umane di Nicola, un ex
compagno di scuola di Filippo, e mettendosi di mezzo fra il promesso
sposo e Valentina. Filippo, senza la sua "coscienza" a pilotarlo a
distanza, è però libero di prendere iniziative incontrollabili, e lo
stesso "Nicola" scoprirà che anche il suo autocontrollo può subire delle
défaillance.
Cattiva coscienza è una commedia di quelle in cui un intervento soprannaturale crea scompiglio nella vita degli esseri umani, e parte dalla premessa che il libero arbitrio in realtà non esista, perché tutti saremmo pilotati da una coscienza esterna che non è frutto di una nostra tensione morale.
Entrambe queste premesse
richiedono una grande sospensione dell'incredulità, ma creano anche una
storia cinematograficamente interessante, mescolando la voglia di
giocare con la realtà di certe commedie romantiche anni '80 con
riflessioni "inside out" da Ventunesimo secolo.
A sostenere il racconto sono due pilatri: il primo è la sceneggiatura di Stefano Sardo (che si regala anche un cammeo come barista), autore della sceneggiatura insieme a Teresa Gelli e Giordana Mari
- una sceneggiatura solida pur all'interno della fondamentale
implausibilità delle premesse (al netto di alcune disattenzioni, forse
dovute a tagli di montaggio: come fa Filippo a sapere dove abitano i
genitori di Valentina? E come può guidare una moto che non gli
appartiene?), debitrice dell'imprinting statunitense ma non rigidamente
legata alle regole dei format di scrittura. Questo tipo di sceneggiatura
può avere un mercato internazionale perché è costruita a mestiere,
senza grandi velleità autoriali, ma con la consapevolezza che i
meccanismi narrativi debbano supportare una storia per cui il pubblico
può fare il tifo.
L'altro pilastro è Francesco Scianna, che regge il suo ruolo facendo
leva sulla piacevolezza guascona della sua persona cinematografica di
maschio alfa in grado di modificare i suoi comportamenti senza svilire
la sua virilità. Scianna mostra la differenza che fa in un film la
presenza di un prim'attore dalle spalle larghe e la duttilità nel
passare dal registro comico a quello drammatico a quello romantico con
agilità e consapevolezza.
Anche il resto del cast - Matilde Gioli, Beatrice Grannò, Filippo
Scicchitano, Caterina Guzzanti e Giovanni Esposito - è all'altezza della
situazione (il che vuol dire anche che è ben diretto da Davide
Minnella, che aveva mostrato la stessa capacità nel precedente La cena perfetta),
ed è un piacere rivedere al cinema Alessandro Benvenuti, sempre capace
di dare ai suoi personaggi uno spessore maggiore di quello previsto in
sceneggiatura. La regia di Minnella accompagna la narrazione senza voli
pindarici ma in modo coerente, a servizio del pubblico, creando una
favola contemporanea con al centro l'idea che non basti fare sempre e
solo la cosa giusta, ma che si debba avere anche il coraggio di
sbagliare e di raddrizzarsi in corsa.
fonte: www.mymovies.it Recensione di Paola Casella
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