Torna in sala dal 13 marzo, distribuito con orgoglio da I Wonder Pictures, che in tempi non sospetti aveva preso i diritti per l'Italia, il film che ha trionfato agli Oscar: EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE, conquistando sette statuette su 11 candidature, centrando molti premi principali tra cui miglior film, migliore attrice protagonista, migliori attori non protagonisti e sceneggiatura originale.
Everything Everywhere trionfa agli Oscar, 7 vittorie >> TRAILER
Aveva già avuto una quantità incredibile di altri riconoscimenti, tra cui due Golden Globe.
Caso della stagione, film sorpresa, prodotto dai fratelli Russo e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, noti collettivamente come i visionari Daniels, ossia la Hollywood piu' indipendente, il film e' avventura, azione, fantascienza, dramma familiare con tematiche Lgbt, comedy e romance tutto insieme e con lo sfondo di grandissima attrazione del metaverso, con protagonista una donna cinese americana (Michelle Yeoh) provata dalla crisi economica con la sua lavanderia al punto da non riuscire a pagare le tasse, pressata da una ispettrice implacabile (una irresistibile Jamie Lee Curtis) e che invece diventa suo malgrado una wonderwoman, con molteplici versioni di se stessa dalla star del cinema a una chef giapponese.
Ce n'e' abbastanza perche' tolte le arti marziali e i superpoteri, Everything fa commuovere ed empatizzare con Michelle e la sua famiglia, il marito (Ke Huy Quan) e la figlia gay in cerca di riconoscimento (Stephanie Hsu). Si entra al cinema pensando ad un film leggero, divertente, caciarone e forse 'stupido' e si esce con le lacrime agli occhi.
In una parola spiazzante e forse questo 'delirio' originale e' il segreto del trionfo. Poi c'e' il cast a cominciare da Michelle Yeoh, 60 anni, malese di origini cinesi, fantastica attrice della Tigre e il dragone, Bond girl del Domani non muore mai, di Memorie di una geisha e del film Marvel I guardiani della galassia, paladina dell'empowerment femminile asiatico. E i protagonisti Jamie Lee Curtis e il vietnamita Ke Huy Quan. Ora si tratta di scommettere sul richiamo degli Oscar sul pubblico italiano: il film non ha superato il milione di euro di incasso, mentre in America è intorno ai 74 milioni di dollari, 106 milioni worldwide.
fonte:RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA
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