Eppure le pagine scritte sulla magia dei luoghi, la loro imperfezione, la polvere che li ricopre, restano intatte. L'incuria che guida i nostri atti nei confronti della bellezza che ci circonda è rimasta immutata. Siamo sospesi tra la cieca forza distruttiva che ci porta ad abbattere alberi, case, paesaggi incantati e la altrettanto cieca corsa alla ricerca di nuovi orizzonti da ammirare, incontaminati fino al nostro arrivo.
Due fatti, tra gli altri, hanno segnato questi dodici anni, quasi l'Alfa e l'Omega di un percorso tortuoso in questo destino. La nascita dell'iPhone e la pandemia di Coronavirus. Sono due eventi apparentemente disgiunti, in realtà connessi attraverso un'origine legata allo spazio, al tempo, alla vicinanza e alla lontananza. Costituiscono il controcanto alla bellezza dell'imperfezione, e mostrano quanto il nostro sguardo di fronte ai luoghi, nella loro semplicità e nel loro lucente palesarsi di fronte a noi, si sia inevitabilmente collegato al loro destino.
In questo patto tra tecnologia e pandemia abbiamo sperimentato che, nonostante le democrazie, le dittature, la povertà, la ricchezza, e le guerre, in un secondo tutto si può fermare. Le immagini dei luoghi, lasciati respirare nella loro vera anima senza la violenza della sopraffazione umana, hanno illuminato un cammino possibile verso una nuova attenzione alle cose, agli oggetti e agli eventi di apparente poco conto, a ciò che "inavvertitamente" ci circonda in ogni giorno della nostra vita.
Roberto Peregalli nasce a Milano nel 1961. È laureato in Filosofia. Allievo dell’architetto Renzo Mongiardino con cui lavora per diversi anni, apre uno studio di architettura e decorazione alla fine degli anni ’80 in seguito in società con Laura Sartori Rimini. Lavora in Italia e all’estero. Firma le scene di alcune opere liriche. Ha collaborato con Condè Nast scrivendo articoli di cinema. Vive a Milano e (quando può) a Tangeri.
Nel corso degli anni, allo studio
Peregalli-Sartori si sono affidati in molti: anonimi committenti ma
anche Cesare Romiti, Mike Bongiorno, Shel Shapiro, il magnate tedesco
Burda, Vittorio Sgarbi (per il restauro delle sale di Palazzo Reale in
occasione della mostra del Canova), Letizia Moratti. Che ha incaricato i
due soci di stilare un "catalogo del brutto" entro le mura spagnole di
Milano in vista dell'Expo 2015.
Nel 2010 è uscito il saggio I luoghi e la polvere, nel 2013 Proust. Frammenti di Immagini (Bompiani).
fonte: www.ibs.it
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