giovedì 18 giugno 2020

Musica > Fedez: “Farò concerti per 100-200 persone, voglio aiutare i lavoratori della musica disoccupati, quando tornerò sul palco sarà per loro”

Il rapper lancia il nuovo singolo “Bimbi per strada (Children)”, sulla musica di “Children” di Robert Miles e già pensa di lanciare un altro brano inedito per l'estate.

Nel frattempo annuncia che potrebbe tornare a fare concerti, soprattutto per sostenere i lavori fragili della filiera della musica Live

Non solo imprenditore con Doom (Dream of Ordinary Madness) per aiutare i giovani che vogliono cimentarsi nella produzione digitale tra moda e musica, Fedez torna al suo primo amore: la musica.

È uscito il singolo “Bimbi per strada (Children)”, sulla musica di “Children” di Robert Miles del 1995, che arriva dopo altre due canzoni uscite durante il lockdown. Ma il rapper non si fermerà qui. “Problemi con tutti (Giuda) non è andato in radio e Le Feste di Pablo era un featuring in un brano di Cara. – ha dichiarato Fedez a La Repubblica – Posso dire che sto cercando di togliermi dalle logiche discografiche: questa era un’uscita che volevo fare, a breve ne seguirà un’altra per l’estate, contro il parere del marketing che nn voleva due brani fuori assieme, per non confondere le radio. Nel lockdown ho creato, cercando di tornare al mio sound delle origini, diciamo più spartano.  

Se e quando avrò voglia e l’esigenza artistica di pubblicare qualcosa lo farò. Ma al momento non ho dischi in canna”.

In questi mesi si è tanto parlato dei concerti che sono saltati questa estate e della filiera della musica in ginocchio, a causa del contraccolpi economici, in seguito alla pandemia. La voglia di tornare sul palco con una serie di concerti, c’è. “Appena sarà possibile ne farò, ma per 100-200 persone (il dpcm prevede infatti che per eventi al chiuso ci siano al massimo 200 persone, mille per luoghi all’aperto, ndr). – ha spiegato il rapper – Non solo perché tempo che il tempo delle adunate sia lontano ancora, ma anche perché voglio aiutare concretamente i lavoratori della musica disoccupati: elettricisti, operai, tecnici. Quando tornerò sul palco sarà per loro. Lo streaming è una buona alternativa ma appunto non fa lavorare queste persone”.
fonte: di   www.ilfattoquotidiano.it

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