Un dramma ambientato in Groenlandia a inizio secolo scorso aprirà l'edizione 2015 del Festival Internazionale del Film di Berlino: si tratta del sesto film - guidato da un'ispirata Juliette Binoche di Isabel Coixet ad essere scelto da Berlinale
Nobody Wants the Night della regista spagnola Isabel Coixet inaugurerà l'edizione 2015 del Film Festival di Berlino.
A guidare il cast la sempreverde Juliette Binoche, che ha da poco terminato le riprese del film italiano di Piero Messina. La premiere del film avverrà la sera del 5 febbraio; l'attrice francese divide la scena con la giapponese Rinko Kikuchi e l'irlandese Gabriel Byrne.
Elle Driver si occuperà della distribuzione internazionale, mentre in Francia il film sarà gestito da Wild Bunch. L'avventura è ambientata in Groenlandia nel 1908 e tratta di donne coraggiose e uomini ambiziosi che rischiano tutto per l'amore e la gloria; le location sono Bulgaria, Norvegia e Spagna, con la Francia all'interno della co-produzione. Sei film della Coixet hanno già goduto della vetrina di Berlinale, tra i quali My Life Without Me nel 2003 e Elegy nel 2008.
Juliette Binoche ha le idee chiare anche sul cinema e sulla società americana: "A Hollywood i troppi soldi che girano creano negli attori una pressione che qui in Europa non c’è: ma mi sono adattata. Così come sono riuscita a conciliare il ruolo di attrice con quello di madre di due figli. Mi hanno seguito ovunque. Ma non ho mai pensato di trasferirmi stabilmente negli Stati Uniti.
Qualche giorno fa ho avuto una discussione con mia figlia a proposito di un telefilm che stava guardando. Le ho chiesto: “Ma non vedi come recitano male?”. E lei: “Sì, ma a me interessa la storia”. È questo che mi preoccupa di più: molte serie Tv propongono dei comportamenti stereotipati che però rischiano di essere presi a modello da chi le guarda".
Da poco l'attrice ha anche compiuto 50 anni, ma questo non la spaventa: "Se si vive pienamente la propria vita, non ha senso rimpiangere ciò che è stato. Quando ti rendi conto che non puoi controllare il tempo che passa, diventi libero e la libertà crea l’eternità. Recitare significa abbandonarsi totalmente: è come un salto nel vuoto e ogni volta bisogna ritrovare la vertigine. Noi attori siamo come medici dell’animo, perché diamo la possibilità alle persone di conoscersi più a fondo. I miei modelli sono Anna Magnani, Liv Ullmann e Gena Rowlands: sono un triangolo perfetto. Con le altre non c’è gara".
fonte http://farefilm.it/Autore Marco Rovaris
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venerdì 16 gennaio 2015
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