L’Italia agli Oscar, racconto di un cronista, pubblicato da Edizioni Sabinae e Luce Cinecittà, già premiato come “Miglior libro di cinema” dalla Rivista del Cinematografo. 
Sono tanti gli italiani che hanno vinto 
la prestigiosa statuetta: Sophia Loren, Vittorio De Sica, Anna Magnani, 
Federico Fellini, Giuseppe Tornatore, Ennio Morricone, Roberto Benigni, 
Paolo Sorrentino, Gabriele Salvatores, Gianni Quaranta Milena Canonero, 
Dante Ferretti, Francesca Lo Schiavo, Nicola Piovani…. Attraverso i 
ricordi e gli incontri con i premiati, un viaggio tra Italia e America 
di Vincenzo Mollica – giornalista, cronista, critico 
appassionato di musica, cinema, fumetto, da più di quarant’anni 
interprete per la Rai dei maggiori eventi della cultura popolare, 
nazionale e internazionale – a cura del critico cinematografico Steve Della Casa.
“Che cosa sono gli Oscar? – racconta 
Mollica – Forse il paragone che rende meglio l’idea della loro 
importanza è di tipo liturgico. Il premio Oscar, a mio avviso, è 
l’altare maggiore di quella immensa cattedrale che è il cinema. Tutte le
 cattedrali, come sappiamo, hanno tante navate, tanti altari minori, ma 
l’altare maggiore è quello sul quale si svolge la messa più importante, 
quella cantata, quella delle grandi occasioni. Ed è una messa sempre 
uguale e sempre lo sarà, nei secoli dei secoli. Io ci sono andato più di
 trenta volte e la liturgia è sempre stata la stessa. 
Quelli che 
prenderanno la statuetta entreranno nell’eternità, una sorta di paradiso
 del cinema. Quelli che devono accontentarsi della nomination sono in 
una specie di purgatorio. Tutti gli altri che si presentano, si vestono,
 sfilano sul tappeto rosso nei momenti di stanca e cercano 
disperatamente un invito per la festa… per loro Dante Alighieri avrebbe 
previsto un’unica collocazione, l’inferno. Come sappiamo, è il posto 
peggiore ma anche quello più ricco di storie”.
“La storia del cinema italiano – scrive Steve Della Casa – è anche la storia del suo continuo confronto con il cinema americano. Non è un caso se la library del prodotto statunitense e quella del prodotto italiano siano in assoluto quelle che hanno il più alto valore commerciale e che hanno prodotto il maggior numero di capolavori nella storia del cinema.
Il rapporto tra Roma e Hollywood è stato da sempre segnato dall’emulazione, dalla concorrenza ma anche dalla reciproca passione e da un rispetto che è ben testimoniato dall’accoglienza che i prodotti hanno ricevuto nei mercati dell’altro paese”.
Il libro è stato realizzato in occasione
 della presentazione dello storico accordo tra l’Academy of Motion 
Pictures e Luce Cinecittà, siglato dopo una lunga collaborazione tra le 
due istituzioni, che prevede una partnership almeno quinquennale 
all’interno del nuovo Museo Academy di Los Angeles disegnato da Renzo 
Piano, che verrà inaugurato nel corso dell’anno. L’accordo prevede la 
programmazione stabile di rassegne, mostre e attività dedicate al cinema
 italiano.
“L’Italia è il primo paese al mondo a 
chiudere un accordo di questa portata con la nuova creatura dell’Academy
 – spiega il Presidente e Ad di Istituto Luce Cinecittà, Roberto Cicutto
 – Il nostro team e quello del Museo cureranno dunque una serie annuale 
di proiezioni di capolavori italiani e di programmi: si inizierà 
quest’anno con il tributo per il centenario della nascita di Federico 
Fellini, che festeggeremo già a partire da lunedì con una serie di 
iniziative in tutto il mondo, aventi come fulcro la rassegna di tutti i 
suoi film, interamente restaurati in digitale.
fonte: www.mondospettacolo.com
fonte: www.mondospettacolo.com


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