mercoledì 22 maggio 2013

Torino, guida spicciola ai titoli Lgbt con la nostalgia di un libraio vero


Tra i piagnistei dei commerciali e l'entusiasmo di chi ha organizzato eventi, si è chiuso anche il Salone del Libro 2013. Non sono un critico ma gli atti finali della kermesse sono ormai su tutti i giornali, tra spettacolo e politica .

Osservano invece un dignitoso silenzio i librai, attaccati dalle vendite in rete, minacciati dal calo dei lettori e assediati dai grandi editori che continuano a rovesciare sugli scaffali pagine senza per questo seguire criteri di qualità. Nell'abbaglio dei riflettori, anche Torino è sempre più un salone spettacolo che, se non sai cosa cercare, ti ci perdi. Ho chiesto allora a due librai di farmi da faro nel mondo delle novità che più mi interessano, quelle legate al mondo LGBT.

Ecco cosa ne è uscito.

Notturno di Helen Humphreys, edito da Playground, è l'elaborazione di un lutto, dopo il dolore della perdita, attraverso i ricordi e la nostalgia di una presenza assente.

Il mio paradiso è deserto di Teresa Ciabatti. edito da Rizzoli, dimostra la genialità dell'autrice. Questo libro è tanto cattivo e corrosivo quanto drammatico e intenso. E la sua Marta Bonifazi prende di diritto posto nell'Olimpo dei Personaggi della Letteratura Italiana.

Il weekend
di Peter Cameron, edito da Adelphi, conferma un autore che è sinonimo di garanzia: grande grazia e sapienza nella scrittura, generosità nella costruzione dei suoi personaggi. Questo libro, edito solo oggi In Italia, è il racconto breve di cinque solitudini che si incontrano sfiorandosi.

Sempre fiori mai un fioraio di Paolo Paoli (con Pino Strabioli) è edito da Rizzoli.
Che dire di Paolo Poli? Intelligenza, arguzia e humour concentrati in un grande del teatro e dello spettacolo italiano. Qui si racconta a Pino Strabioli, che con misuratezza ne raccoglie ricordi e riflessioni.

Sempre da Rizzoli arriva Sebastiano Mauri con Goditi il problema.
Merita di essere citato, opera prima veramente divertente, per essere un'avventura di sesso e sentimento di tracolli prevedibili alla ricerca di una tragicomica scoperta di sè.

Di Justin Torres arriva Noi gli animali, un giovane autore con una voce così originale e potente che cattura fin dalla prima pagina traccia lo straordinario ritratto di tutte le emozioni del crescere della forza dei nostri primi legami e di quella che ci spinge a rincorrere il nostro futuro.

Altra novità la coraggiosa traduzione italiana di Imparo il tedesco di Denis Lachaud, edizioni 66th and 2nd. In uno stile da palcoscenico perfetto per velocità e resa, il regista e autore teatrale ci consegna una serie di scene molto esplicite tra le prime esperienze gay di una coppia di adolescenti che si incontrano per uno scambio scolastico e il passato che pesa come un macigno sulle rispettive famiglie, tra storie lontane di campi di concentramento e reticenze dei parenti.

Per questo post ringrazio di cuore i librai (veri) Massimo Minuti della LegoLibri di Torino e Raffaele Pancaldi della Igor di Bologna, che invito spudoratamente ad andare a trovare se all'apparenza di un Salone del Libro preferite la sostanza del libraio.
fonte http://www.huffingtonpost.it di Stefano Paolo Giussani

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