Pier Luigi Bersani ha vinto le primarie del centrosinistra e sarà lui il candidato premier alle prossime elezioni.
Questo significa che, se diventerà Presidente del Consiglio, per noi gay potrebbero esserci le unioni civili alla tedesca.
Il condizionale è d’obbligo, visto che si tratta di promesse elettorali…
Ricordiamo che le unioni civili alla tedesca non significano matrimonio, ma sono un istituto per la cerchia dei gay e delle lesbiche (come sottolineava l’avvocato Francesco Bilotta dell’Avvocatura per i diritti LGBT - Rete Lenford).
In questo il programma di Renzi non era diverso, visto che proponeva una civil partnership solo per gay e lesbiche. L’unica differenza è che Renzi aveva scritto nel programma di approvarle entro cento giorni dall’insediamento a premier, mentre Bersani non ha data.
Le unioni civili alla tedesca per Pier Luigi Bersani, che ha vinto le primarie del centro sinistra
Per completezza di informazione riportiamo il punto nove della Carta di intenti per l’Italia bene comune (firmata a suo tempo anche da Nichi Vendola) che parla dei diritti. L’ultimo paragrafo parla di diritti delle coppie omosessuali e lotta all’omofobia.
Il principio della dignità inviolabile della persona e il rispetto dei diritti umani fondamentali sono la cornice generale entro cui trovano posto tutte le nostre scelte di programma.
In particolare, noi ci sentiamo al fianco della lotta di popoli interi per la difesa dei diritti umani, a iniziare da quelli delle donne. Crediamo sia compito dei democratici e dei progressisti affermare l’indivisibilità dei diritti -politici, civili e sociali- e di farlo valorizzando il principio costituzionale della laicità dello Stato.
Nel nostro caso questo significa l’impegno a perseguire il contrasto verso ogni violenza contro le donne, un fenomeno che affonda le sue radici in modelli inaccettabili del rapporto tra i generi e che costituisce una vera e propria violazione dei diritti umani.
Sul piano dei diritti di cittadinanza l’Italia attende da troppo tempo una legge semplice ma irrinunciabile: un bambino, figlio d’immigrati, nato e cresciuto in Italia, è un cittadino italiano. L’approvazione di questa norma sarà simbolicamente il primo atto che ci proponiamo di compiere nella prossima legislatura.
Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico. È inoltre urgente una legge contro l’omofobia. Siamo per il rispetto della vita umana e quindi vogliamo che la condizione dei detenuti sia rispettosa della Costituzione.
Speriamo che Il coraggio dell’Italia sia molto più di uno slogan.
fonte http://www.queerblog.it da Roberto Russo Foto | Getty
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giovedì 6 dicembre 2012
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