A sostegno della campagna, sono state spedite 4000 cartoline al presidente Napolitano «affinché si impegni per allargare l'istituto del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali»
In veste di officianti alcuni politici di Pd, Pdl, Sel
L’assessore comunale alle Pari Opportunità Mariacristina Spinosa ha assicurato che impegnerà il Comune in un percorso istituzionale che spinga il legislatore verso la «parificazione oggettiva delle persone omosessuali.
Anche con il matrimonio, se questa è la richiesta». E questa è la richiesta del popolo lgbt.
Ieri le associazioni lgbt Quore e Queever, che in occasione del Pride hanno promosso la campagna per il matrimonio omosessuale in Italia «Vorrei, ma non posso! It’s wedding time», hanno annunciato che 24 coppie - 16 di donne, 8 di uomini e tra loro Giovanni Minerba, direttore del Festival «Da Sodoma a Hollywood», con il suo compagno Damiano Andresano - saliranno sul carro per unirsi in un matrimonio simbolico celebrato da politici di Pd, Pdl, Sel.
Una coppia di lesbiche porterà i figli a fare da paggetti.
In veste di officianti ci saranno i consiglieri regionali Laus, Comba, Cantore, Cerutti, i consiglieri comunali Marta Levi, Nomis, Carretta, Centillo, Grimaldi, Berthier, Stara, Levi Montalcini, gli assessori comunali Spinosa, Curti, Passoni. Saranno loro a firmare la pergamena che verrà rilasciata ad ogni coppia.
«Abbiamo coinvolto amministratori locali di ogni schieramento - spiega Silvia Magino, di Quore - per testare la loro disponibilità su una tematica tanto dibattuta.
Questo ci darà la possibilità di consolidare e unire le reti costruite in passato per fare fronte comune contro chi tenta di impedire anche solo il dibattito sui diritti civili, fondamento di una società basata sulla laicità».
Agli organizzatori, in questi giorni, sta arrivando una grande quantità di messaggi. «Sono testimonianze commoventi - racconta Daniele Viotti di Quore -, dicono quanto le persone stiano prendendo sul serio l’iniziativa.
Ci sono le due donne che porteranno i loro bambini, altre che si scambieranno le fedi. Una ragazza farà la festa di addio al nubilato, una coppia ha prenotato il pranzo con amici e parenti, un ragazzo sta convincendo la madre ad accompagnarlo sul carro, due ragazze hanno creato un evento su Facebook per le amiche.
E c’è chi ci scrive ogni giorno per allentare la tensione...».
Le unioni simboliche
(è ancora possibile aderire scrivendo vorreimanonposso2012@gmail.com)
saranno celebrate in piazza Arbarello e lungo il percorso del Pride fino a piazza Vittorio.
A sostegno della campagna, sono state spedite ad oggi quattromila cartoline al Presidente della Repubblica Napolitano: un appello «affinché si impegni - ricorda Alessandro Battaglia di Queever - per allargare l’istituto del matrimonio civile anche alle coppie omosessuali nel pieno rispetto della Costituzione, di cui è garante».
fonte http://www3.lastampa.it/torino di MARIA TERESA MARTINENGO
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