sabato 19 maggio 2012

Lgbt Lucca: Cambia sesso a ottobre, è ancora senza documenti, da 7 mesi la donna vive come una reclusa

Serena c’è, ma non esiste. Da 7 mesi.
Da quando è diventata donna, grazie a un’operazione.
Non ha i nuovi documenti, la nuova identità.
Il tribunale non ha ancora inviato al Comune versiliese dove Serena risiede la sentenza che autorizza il cambio di dati anagrafici.
La cancellazione del suo passato da maschio.

La burocrazia le sta scippando un pezzo di vita. Da mesi Serena (il nome è di fantasia) esce poco di casa. Teme che se venisse fermata anche solo per un controllo non saprebbe spiegare perché una ragazza di 27 anni gira con la carta di identità di un uomo. Per lo stesso motivo, non esce a cercare lavoro.

Ha un diploma come parrucchiera, ma non ha il coraggio, non ancora perlomeno, di avvicinarsi a un negozio a chiedere di essere assunta: ha paura del momento nel quale le potrebbero chiedere i documenti per metterla in regola.

La mamma la osserva ogni giorno, seduta al computer, in attesa che la sua vita cambi.
E vorrebbe che cambiasse in fretta, visto che la figlia ha ingaggiato un’altra corsa contro il tempo, dura quanto quella per cambiare sesso: è la corsa contro la sclerosi multipla.
Un anno fa, quando si è potuta operare, Serena ha scoperto anche di essere malata. Per questo, la mamma vorrebbe che avesse subito i documenti: vuole che la figlia sia felice il prima possibile. Ritiene che la vita glielo debba. E a questo punto anche il tribunale.


La vicenda di Serena parte ufficialmente 7-8 anni fa.
Quando Serena, che ancora era un ragazzo, inizia le cure e il percorso per il cambio di sesso.

E’ un percorso assistito, portato avanti con l’assistenza dei medici e degli psichiatri dell’ospedale Careggi. Con la relazione dell’ospedale fiorentino, la famiglia si rivolge al tribunale di Lucca. Presenta - secondo quanto prevede la legge - la domanda per ottenere l’autorizzazione all’operazione che avrebbe cambiato la vita a Serena.

La richiesta viene formalizzata nel 2009. Dopo varie udienze e la nomina anche di un consulente da parte del tribunale, la sentenza viene emessa il 4 giugno 2011. Questa sentenza sembra sbloccare la situazione.
Il 27 giugno entra in ospedale a Pietra Ligure: si opera e diventa donna.
Ma il calvario non è ancora finito.

Dopo l’intervento, la cartella clinica viene inviata di nuovo al tribunale a Lucca, alla volontaria giurisdizione per ottenere la sentenza che ordina al Comune di residenza di cambiare i dati anagrafici della persona sottoposta a intervento di cambio del sesso. La sentenza viene pronunciata a ottobre 2011.

Ma ancora non è stata inviata al Comune di residenza. Così non possono essere cambiati i dati anagrafici e Serena resta senza documenti. Di fatto, senza identità.

Per questo Regina Satariano, responsabile del consultorio transgenere di Torre del Lago, chiede un incontro al presidente del tribunale un incontro. Vuole sollecitare un confronto sulla burocrazia che incide sulle vite di molte persone.

Sempre di più, perché sempre di più sono i casi di ragazzi e ragazze che si presentano al consultorio per essere assistiti nel percorso di cambio del sesso e di identità.
fonte http://iltirreno.gelocal.it di Ilaria Bonuccelli

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