Mentre il mondo della danza protesta davanti a Montecitorio contro i tagli del Fondo Unico dello Spettacolo e venerdì 25 marzo i teatri di tutta Italia potrebbero chiudere i battenti facendo saltare molte rappresentazioni già programmate (a Milano per esempio potrebbe saltare la prima dello spettacolo di fine anno della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala), il direttore del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala Makhar Vaziev ha presentato la nuova produzione “made in Italy” targata Scala che debutterà in prima assoluta il 27 marzo fino al prossimo 14 aprile.
“L’altro Casanova", questo il titolo della nuova creazione, è infatti il nuovo balletto commissionato da Vaziev al giovane coreografo Gianluca Schiavoni,cresciuto“in casa”. Un cavallo di razza allevato appunto tra le file del Corpo di Ballo scaligero sul quale Vaziev ha investito quest’anno, come del resto aveva già fatto l’anno scorso con Francesco Ventriglia autore del balletto “Immemoria” e oggi diventato direttore del Maggio Danza a Firenze.
“Non possiamo di certo nasconderci che la cultura in Italia è in crisi e che stanno facendo tagli dappertutto, ha detto Vaziev, ma nel caso della Scala anche se il budget verrà ridotto la qualità artistica non ne soffrirà. Non mi piace parlare prima dei progetti futuri. Certo quando dirigevo il Teatro Mariinsky facevamo circa 140 lavori all’anno tra repertorio e nuove produzioni, qui alla Scala non è così. Però per la prossima stagione affiderò ad Alerei Ratmansky coreografo residente dell’American Ballet, due nuovi progetti per la prossima stagione e per quella del 2012-2013”. Tornando al nuovo progetto della Scala che debutterà il 27 marzo, la vera novità è che “L’altro Casanova” sarà intepretato da una donna ovvero da una star del balletto internazionale quale Polina Semionova, prima ballerina del Balletto della Staatsoper Unter den Linden di Berlino e che nel 2007 aveva danzato nel “Gala des Etoiles” e nel “Gala Ciaikowski” con Roberto Bolle. Insieme a lei nel ruolo di “Eros” il danzatore scaligero Gabriele Corrado che proprio in questi giorni è stato promosso solista.
Nelle successive recite i ruoli principali saranno interpretati dai primo ballerini Marta Romagna e Mick Zeni ( nelle recite del 5 e 9 aprile) mentre nella recita conclusiva del 14 aprile da Sofia Rosolini e Eris Nezha. Perché la scelta di far interpretare il ruolo di Casanova ad una donna? “Mi rendo conto che si tratta di una idea provocatoria, spiega il coreografo romano Gianluca Schiavoni , diplomatosi alla Scala nel 1992, autore nel 2010 di un assolo intitolato “Steel” per Sabrina Brazzo e ora al suo debutto come coreografo scaligero Certo anche se oggi siamo ancora ben lontani dalla effettiva parità dei sessi, una danzatrice come Polina Semionova riesce perfettamente ad incarnare il modello di una donna androgina alla ricerca dell’amore, per il puro piacere di conquistare.
Il suo carisma è il risultato di una dolcezza e di una sensualità che si uniscono alla forza e alla determinazione tipiche del maschio. Oggi le donne sono cambiate come del resto anche gli uomini, i ruoli sono più interscambiabili, in quanto uomo percepisco anche nella quotidianità che alla fine sono sempre le donne a determinare la scelta finale, anche se però ritengo che siano rimaste ancora ancorate agli stereotipi maschili e non abbiano raggiunto una vera e propria identità originale. Certo a tutt’oggi quando si deve definire un uomo che cambia spesso partner, lo si chiama libertino o Casanova appunto, per una donna invece si usano altre definizioni molto meno poetiche o letterarie. “Sì è vero, afferma Polina Semionova, anche se devo ammettere che per me non è stato così difficile entrare in questo doppio ruolo, pensiamo per esempio al cigno bianco e al cigno nero del “Lago dei cigni”. In ognuno di noi esiste una componente maschile e una femminile; per me Casanova, uomo o donna che sia, è prima di tutto un individuo innamorato di se stesso. Nel momento in cui riesce a conquistare qualcuno è una affermazione di se stesso, una prova di potere. Ecco perché alla fine non si diverte più e nel momento in cui si innamora del personaggio di “Eros”, si innamora dunque dell’Amore e capisce che in questo caso dovrà fare molta più fatica.” Gabriele Corrado, in questi giorni promosso solista del Corpo di Ballo del Teatro alla Scala, nel 2010 ha debuttato nel ruolo di protagonista di Onegin di Jhon Cranko e poco dopo nel ruolo di Sigfried nel “Lago dei cigni” di Rudolf Nureyev, interpreta il ruolo di Eros. “Sono molto orgoglioso di far parte di questo nuovo progetto “Made in Italy” e di interpretare un personaggio come “Eros” che percepisco come una entità un po’ al di sopra di tutto. L’Amore è una energia che contiene e dunque mi sento un po’ come un burattinaio che muove i fili dei suoi burattini. Il primo contatto che ho con Polina, Casanova è un susseguirsi di sguardi, lei è una donna un po’ più matura di me che sono più giovane e dunque cerca di possedermi, mentre io invece le sfuggo”. Fondamentale nella costruzione coreografica de “L’altro Casanova” la cui drammaturgia è stata curata da Andrea Forte, sono le musiche selezionate da Franco Pulcini che lo stesso Schiavoni ha definito “un vero juke boxe umano”. Si passa da Albinoni a Bach, da Boccherini a Schnittke e le musiche saranno eseguite dal vivo dall’Orchestra della Scala diretta da Fabio Bonizzoni, mentre le scene sono di Aurelio Colombo e i costumi di Erika Carretta. “Le musiche del 700 italiano sono quelle che prediligo, ha aggiunto il coreografo – perché funzionano bene per il movimento e la storia si adatta perfettamente a questo specifico musicale”. Ma “L’altro Casanova” è un balletto classico o moderno? “Non si tratta assolutamente di un balletto classico, specifica Gianluca Schiavoni, anche se ovviamente la preparazione tecnica dei ballerini della Scala è classica. Io insegno una estetica personale filtrata dai maestri con cui ho lavorato.
L’impianto classico è utilizzato ai fini narrativi, ma il risultato è quello di una danza contemporanea. Si passa dalle forme geometrica tipiche del balletto classico ma anche delle danze di corte del Settecento, cioè le file, i cerchi, le diagonali, per passare poi ad una destrutturazione dell’impianto classico e a un uso dello spazio e dei movimenti nelle diverse direzioni tipiche della danza contemporanea.
Certo per me non è stato facile, in quanto collega dei ballerini che io stesso dirigo, vestire i panni del coreografo, conclude Schiavoni Non tutti lo hanno accettato e cero in sala da ballo, la democrazia non può esistere. Ma il corpo di ballo in questo Casanova ha avuto per me un ruolo fondamentale, l’ho voluto trasformare un po’ come il coro della tragedia greca che fa da commento a quanto accade in scena”. fonte www.teatro.org,Patrizia Binco INFORMAZIONI 27, 29, 31 marzo 2, 5, 9, 14 aprile "L’altro Casanova" Nuova produzione Teatro alla Scala Prima rappresentazione assoluta Coreografia Gianluca Schiavoni Musiche di A.Vivaldi, G. Malipiero, T. Albinoni, P. Eben, C.P.E. Bach, L. Boccherini, A. Schnittke Biglietti da € 115 a € 10 più prevendita Per informazioni: tel. 02/72003744
fonte: www.teatrolascala.it
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