Un giorno l’avvocato di famiglia lo contatta per proporgli, o forse sarebbe meglio dire “imporgli”, un lavoro: dovrà gestire per conto della famiglia un vecchio albergo vista tangenziale alla periferia di Milano.
L’edificio è stato convertito in un condhotel, una struttura di mini appartamenti per affitti a medio termine.
Per Luca è un’occasione imperdibile: finalmente potrà prendersi una rivincita sul padre, dal quale, a parte i soldi, non ha ricevuto mai altro se non critiche e biasimo.
Con l’unico intento di squalificare la struttura e portare al fallimento l’impresa dell’uomo, Luca seleziona quello che dal suo punto di vista è un gruppo di disadattati ed emarginati: una trans ossessionata dalla chirurgia estetica, un’anziana ricca signora con gatto al seguito, un ragazzo di colore taciturno, un’obesa bullizzata dai social e dalla tv e un gay nerd.
Quello che Luca ancora non sa, però, è che, grazie alla convivenza con tutti loro, imparerà lui per primo a confrontarsi con la propria diversità, che non ha nulla a che vedere con il colore della pelle o con l’orientamento sessuale, ma solo con il suo personalissimo modo di “ascoltare” la vita. Per poi arrivare a capire, alla fine di questo bizzarro e umanissimo viaggio, che la diversità non esiste, perché siamo tutti ugualmente diversi nella nostra personale battaglia silenziosa che si chiama vita.
fonte: www.librimondadori.it
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