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lunedì 21 febbraio 2022

Covid, la Regina Elisabetta è positiva al coronavirus

©Getty
 A farlo sapere è Buckingham Palace in una nota: "Sua Maestà sta avvertendo sintomi lievi, simili a un raffreddore, ma prevede di continuare con mansioni leggere a Windsor nelle prossime settimane". Aveva da poco incontrato il figlio, il principe Carlo, poi risultato positivo per la seconda volta. La Regina, 95 anni, ha da poco celebrato il Giubileo di platino per i 70 anni di regno

 La Regina Elisabetta è risultata positiva al coronavirus, leggermente sintomatica. A farlo sapere è Buckingham Palace, che sottolinea come Sua Maestà, 95 anni, continuerà a portare avanti "leggeri" impegni di lavoro. Pochi giorni fa era risultato positivo al Covid-19 anche il Principe Carlo, che aveva già contratto il virus a inizio pandemia, nel marzo 2020. 

La Regina ha da poco celebrato il Giubileo di platino, tagliando il traguardo dei 70 anni di regno: in carica dal 6 febbraio 1952, fu incoronata il 2 giugno 1953 (LE FOTO PIÙ BELLE DELLA REGINA - I QUADRI CHE LA RITRAGGONO).

La nota di Buckingham Palace
"Buckingham Palace conferma che la regina è risultata oggi positiva al Covid - si legge in una nota del Palazzo - Sua Maestà sta avvertendo sintomi lievi, simili a un raffreddore, ma prevede di continuare con mansioni leggere a Windsor nelle prossime settimane. Continuerà a ricevere attenzione medica e seguirà tutte le opportune linee guida".

L'incontro con Carlo
Lo scorso 10 febbraio il principe Carlo, primogenito della regina ed erede al trono, era risultato positivo due giorni dopo aver incontrato la madre. Allora non fu reso noto se Elisabetta II, che è vaccinata, fosse stata sottoposta a un test. La settimana scorsa la monarca aveva ripreso le udienze di persona ma si era lamentata con un collaboratore di una rigidità muscolare.

fonte: https://tg24.sky.it

giovedì 18 febbraio 2021

Torna la Fashion Week Woman's: programma e sfilate della settimana della moda di Milano

 
"Con la pandemia l’intero mondo del fashion sta sperimentando nuovi modi di mostrarsi"

Dopo la settimana della moda maschile, a Milano è tempo di moda femminile: torna la Fashion Week Women’s Collection Autunno-Inverno 2021-2022, in programma dal 23 febbraio al 1° marzo, prevede 61 sfilate, 57 presentazioni e presentazioni su appuntamento, di cui 15 fisiche e 42 digitali e 6 eventi per un totale di 124 appuntamenti. A illustrare questa mattina nel corso della conferenza stampa digitale i contenuti del calendario delle presentazioni l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive, Moda e Design, Cristina Tajani e Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana. Foto Repertorio  

Saranno presenti per la prima volta nel calendario sfilate nomi come Brunello Cucinelli, Alessandro dell’Acqua x Elena Mirò; Del Core; Onitsuka Tiger; Fabio Quaranta; Dima Leu; Münn; Budapest Select; Alessandro Vigilante; Giuseppe Buccinnà e CHB. 

“Ad un anno esatto dall’inizio della pandemia, l’intero mondo del fashion sta sperimentando nuovi modi di mostrarsi, raccontarsi e proporsi grazie a nuovi linguaggi comunicativi ma soprattutto a innovative modalità produttive, sempre più attente al riuso dei materiali e al riciclo, in un’ottica di circolarità e sostenibilità complessiva che va dal filato al prodotto finito. Come Amministrazione - spiega l’assessora alle Politiche per il Lavoro, Attività produttive, Moda e Design, Cristina Tajani - siamo sempre al fianco di Camera Moda e di tutte le aziende che fanno innovazione, perché la moda è l’intero comparto del fashion sono e rimangono soprattutto ricerca nei materiali, nelle forme e nei linguaggi. “l ricco calendario di questa edizione di Milano Moda Donna – conclude Tajani – dimostra come sia tanta la voglia da parte delle maison e degli operatori di raccontare al mondo, ieri attraverso le sfilate e oggi attraverso la rete e il digitale, il nostro gusto del bel bello e del ben fatto oltre alla nostra grande maestria artigiana”. 

La settimana della moda: le sfilate in programma

Presenti per la prima volta a Milano anche le presentazioni di Moorer; Gonçalo Peixoto; Alabama Muse; Bacon; Pushbutton x Fila Korea; Peserico; Yatay; Off Wear; REVENANT RV NT; AC9; Des Phemmes e Nervi. Supportati dal Camera Moda Fashion Trust i brand ACT N°1 e Marco Rambaldi. Quest’edizione della Milano Fashion Week, realizzata in collaborazione con Confartigianato Imprese e con il supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale e di ICE-Agenzia, si concentra sui pillar di Camera Nazionale della Moda Italiana, attraverso progetti specifici di grande rilevanza. Inclusione, diversità, formazione, sostenibilità, narrazione, digitalizzazione e sostegno ai giovani talenti, sono rappresentati nella settimana della moda attraverso iniziative ad hoc.

“Sono molto felice di vedere anche per questa Fashion Week la partecipazione di molti nostri Soci e la presenza di nuovi brand, a sottolineare l’importanza e la valenza della settimana della moda di Milano sia pure in un momento così difficile per la nostra industria - dichiara Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana -. Quest’edizione della Milano Fashion Week testimonia ancora una volta un approccio di grande flessibilità, che ha spinto tutti gli attori dell’industria della moda a sperimentare nuovi linguaggi espressivi ed a cercare modi alternativi per promuovere e distribuire le grandi creazioni che contribuiscono a rendere questa settimana unica nel panorama internazionale. Anche in questa edizione sono centrali argomenti come sostenibilità ambientale e sociale, formazione e sostegno ai brand emergenti, narrazione e chiaramente digitalizzazione. Un tema che però voglio sottolineare è l’attenzione all’artigianato, che ha più che mai bisogno di grande sostegno. In questo senso va l’accordo con Confartigianato Imprese, al nostro fianco nella costruzione di una fashion week che racconta di una filiera unica al mondo e mai così coesa”.

La settimana della moda, si aprirà con un omaggio a Beppe Modenese, Presidente onorario di Camera Nazionale della Moda Italiana, scomparso il 21 novembre 2020. Il video-omaggio è stato curato e diretto da Beniamino Barrese, mentre la produzione è curata da The Blink Fish. A seguire l’evento digitale “WE ARE MADE IN ITALY - The Fab Five Bridge Builders”. Il progetto curato da Stella Jean, Edward Buchanan, Michelle Francine Ngonmo e CNMI è focalizzato a celebrare i valori dell’inclusione e della multiculturalità.  

Sostegno ai nuovi talenti emergenti

L’impegno di CNMI al sostegno dei talenti emergenti si riafferma attraverso diverse iniziative, tra cui il rinnovo della collaborazione tra CNMI e Rinascente, inaugurata lo scorso settembre, a sostegno dei giovani brand del made in Italy. Nello store di Piazza Duomo sarà allestito un pop-up store per offrire un supporto reale e commerciale, oltre che mediatico, ad alcuni dei nomi più promettenti del panorama della moda nazionale.  

Anche per questa edizione, l’evento si potrà seguire su www.cameramoda.it la piattaforma di CNMI che continua a rendere fruibili i contenuti della Fashion Week in maniera digitale. Saranno trasmesse le sfilate e le presentazioni dei brand, oltre a diverse stanze tematiche e argomenti. Il primo, Designer for The Planet, alla sua seconda stagione, accoglie sei brand emergenti del Made in Italy (Gentile Catone; Gin Salemò; Froy;Traffico; Iindaco; Dassùyamoroso), impegnati sul tema della sostenibilità. Ritorna anche Budapest Select, per la quinta volta 7 brand ungheresi parteciperanno alla Milano Fashion Week, con una sfilata digitale, che verrà trasmessa il 26 febbraio alle 11:00 nel calendario del Live-Stream.   

Altra novità la stanza dedicata alla valorizzazione delle eccellenze formative italiane, protagonista la scuola fiorentina Polimoda. La scuola presenterà un Fashion Movie ambientato a Firenze dal titolo Human Poetics. Un percorso creativo e uno sguardo contemporaneo verso un nuovo Rinascimento, che vede protagonisti 20 giovani fashion designer in altrettante suggestive location.

Il calendario completo della settimana della moda 2021 (pfd)

Sulla piattaforma di CNMI verrà inoltre valorizzata anche la grande maestria artigiana italiana con una stanza dedicata curata da Sara Sozzani Maino, è realizzata in collaborazione con Confartigianato Imprese, che vede  protagonista il talento di 5 artigiani: Duccio Mazzanti (Mazzanti Piume since 1935 -Firenze-), Alberto Bevilacqua (tessuti artigianali since 1875 -Venezia-), Vivian Saskia Wittmer (scarpe su misura -Firenze-), Marina Rizzini (Bice&Berta maglieria su misura since 1992 -Bergamo-) e Anna Tosi - (Pagliani e Brausser fiori in tessuto e modisteria since 1946 –Verona). Un modo per riscoprire un’eccellenza tutta italiana in collaborazione della Fondazione Cologni dei Mestieri D’Arte che da sempre si impegna a salvare le attività artigianali d’eccellenza

La Fashion Week verrà inaugurata la sera del 24 febbraio alle 21:00 con il party digitale “CNMI MEETS CLUB DOMANI”, sul profilo Instagram @cameramoda. La campagna di comunicazione di Camera Nazionale della Moda Italiana della Milano Fashion Week Women’s Collection, è realizzata grazie alla collaborazione con il Comune di Milano e Yes Milano e all’obiettivo del fotografo Stefano Guindani.

fonte: Redazione  www.milanotoday.it

domenica 6 dicembre 2020

Lirica e Danza: “A riveder le stelle”: il grande evento per Sant’Ambrogio del Teatro alla Scala su Rai1

Con la direzione del M° Chailly, la regia di Livermore e un cast stellare sul palco (da Bolle a Domingo!), lo spettacolo sarà trasmesso su Rai 1, Radio 3 e Raiplay
Lunedì 7 dicembre 2020, ore 17.00

Si intitola “A riveder le stelle”, ed è la serata all’insegna di arte, musica e danza con cui il Teatro alla Scala conferma il suo Sant’Ambrogio.

Per la prima volta nella storia non sarà un titolo d’opera a inaugurare la stagione scaligera, bensì un grande concerto/spettacolo (invece della “Lucia di Lammermoor” di Gaetano Donizetti inizialmente in programma), che si preannuncia unico nel suo genere, senza pubblico in sala, ma che tutti potranno vedere in tv e sul web.

L’attesissimo evento sarà trasmesso su Rai 1, Radio 3 e in streaming Raiplay a partire dalle ore 17.00 di lunedì 7 dicembre e vedrà Orchestra e coro del Teatro Alla Scala diretti dal Maestro Riccardo Chailly. La parte visiva è invece stata affidata al regista Davide Livermore, che in questo teatro ha già firmato alcuni importanti spettacoli, tra cui due inaugurazioni di stagione.

 

Al centro il grande repertorio italiano, ma anche pagine di celebri compositori europei. Si inizia da estratti di opere di Giuseppe Verdi per continuare con Donizetti, Puccini, Bizet, Cilea, Massenet, Wagner e Rossini. Mentre le musiche dei balletti sono di Pëtr Il’ič Čajkovskij e Davide Di Leo, con le coreografie di Manuel Legris, Rudolf Nureyev e Massimiliano Volpini.

Un cast stellare tra canto e danza:

Sul palco alcune tra le più grandi voci della scena lirica internazionale odierna. Si esibiranno Ildar Abdrazakov, Roberto Alagna, Carlos Álvarez, Piotr Beczala, Benjanin Bernheim, Eleonora Buratto, Marianne Crebassa, Plácido Domingo, Rosa Feola, Juan Diego Flórez, Elīna Garanča, Vittorio Grigolo, Jonas Kaufmann, Aleksandra Kurzak, Francesco Meli, Camilla Nylund, Kristine Opolais, Lisette Oropesa, George Petean, Marina Rebeka, Luca Salsi, Andreas Schager, Ludovic Tézier e Sonya Yoncheva.

Nella parte dedicata al balletto, con l’orchestra diretta da Michele Gamba, protagonisti saranno: l’étoile Roberto Bolle, i primi ballerini Timofej Andrijashenko, Martina Arduino, Claudio Coviello, Nicoletta Manni e Virna Toppi e i solisti Marco Agostino e Nicola Del Freo.

Testi recitati da attori, faranno da ponte tra  le arie d’opera e i momenti di danza. Una continuità tra le arti indicata dal titolo che riprende “e quindi uscimmo a riveder le stelle”, il celebre verso con cui si chiude l’Inferno della Divina Commedia, nel settecentesimo anniversario della scomparsa di Dante Alighieri.

La trasmissione su Rai 1, che si avvarrà di dieci telecamere e di un gruppo di registi coordinati da Stefania Grimaldi, sarà presentata per il quinto anno consecutivo da Milly Carlucci, a cui si aggiungerà per la prima volta Bruno Vespa.

Lunedì 7 dicembre 2020, ore 17.00
Trasmesso in diretta da Rai Cultura su Rai1, RaiPlay, in streaming su RaiRadio3 e sulle principali televisioni europee

fonte:  www.mymi.it

martedì 1 dicembre 2020

Spettacoli, la proposta di Melandri: "Rendiamo i biglietti per cinema, teatri e musei deducibili dalle tasse come i farmaci"

Eʼ lʼappello della presidente della Fondazione Maxxi per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia

"Curare l’Italia agendo anche sulla leva fiscale: rendendo deducibili, ai fini del calcolo d’imposta sul reddito delle persone fisiche, le spese di accesso (ticket, abbonamenti ecc.) ai tanti luoghi – teatri, cinema, auditorium, musei, istituzioni – dove si riceve, si produce, si scambia cultura. Proprio come facciamo per le nostre spese farmaceutiche". E' questa la proposta, formulata sulle pagine dell'Espresso, di Giovanna Melandri, presidente della Fondazione Maxxi, per rilanciare uno dei settori più colpiti dalla pandemia.

"Lo stesso meccanismo diretto, la segnalazione all’Agenzia delle Entrate tramite tessera sanitaria, si può replicare per quel consumo sociale di arte, musica, parole, immagini che è da sempre uno speciale salva-vita e a maggior ragione varrà quando cominceremo a emergere dall’incubo Covid-19", dichiara Melandri, perché "la cultura, nella sua accezione più ricca e articolata, è una leva da cui non si potrà prescindere nella sala-macchine della rinascita".

"Nel contesto europeo di Next Generation e della nuova 'Bauhaus' proposta da Ursula von der Leyden, il governo può delineare una visione progettuale di lungo respiro per la cultura italiana. Però il farmaco finora progettato, sperimentato o già somministrato al mondo della produzione culturale in Italia e in Europa manca ancora, a mio avviso, di una componente importante. Finora ha agito tipicamente sul lato della offerta, sul sostegno necessario a chi produce. Ma la cura di cui c’è bisogno dopo la pandemia deve realizzarsi anche sul lato della domanda", spiega. 

"Affinché il mondo dell’intuizione artistica e della produzione culturale si riprenda e si sviluppi come un investimento a lungo termine, occorre agire strutturalmente e con decisione (superando la logica dei bonus) sostenendo i consumi culturali di cittadini ulteriormente impoveriti dalla crisi", aggiunge avanzando la proposta di detrarre la cultura dalle tasse. 

"So bene che non è facile tracciare la linea. Si studino compatibilità e criteri, si fissi un congruo tetto annuo di spesa deducibile per persona, si esca definitivamente dall’idea che la cultura sia un optional, un bene, se non superfluo, secondario. L’allargamento e la crescita della domanda, grazie a un meccanismo certo e permanente di detrazione, attiverà un circolo virtuoso per la conservazione e l’arricchimento del patrimonio, per i percorsi educativi e formativi, per la produzione e la diffusione di musica, arte, teatro e cinema e naturalmente per il tessuto imprenditoriale collegato e il mecenatismo - conclude -. Sarebbe in ogni caso un gran dono all'Italia e ai suoi cittadini sapere che il consumo di cultura può entrare nelle fibre vive del nostro futuro ed esser riconosciuto tra i farmaci buoni, ampiamente sperimentati, che aiutano a curarci".

fonte: ph. Istockphoto  www.tgcom24.mediaset.it

Spagna: Il libraio che legge agli anziani al telefono, per combattere la loro solitudine

Una bella storia che arriva dalla Spagna quella del libraio che ha deciso di offrire un nuovo servizio per gli anziani, leggere libri per telefono. 

In questi mesi in cui ancora ci portiamo dietro il forte isolamento vissuto durante i lockdown a causa della pandemia che più di tutti hanno colpito gli anziani soli, che sono rimasti per molto tempo isolati da tutto, ancora più che il resto della popolazione, senza possibilità di uscire di casa e fare due chiacchiere, arriva da una libreria spagnola la bella iniziativa per dare un piccolo momento di sollievo agli anziani soli, proprio attraverso la materia prima della libreria: la lettura tutti amano le storie, a qualsiasi età e se leggere diventa un momento per condividere, ascolta e fare due chiacchiere, anche un gesto che solitamente si fa in solitudine diventa un modo per avere un contatto con un’altra persona e sentirsi meno soli. 

La biblioteca Soto del Real ha deciso di mettere a disposizione un servizio di lettura telefonica proprio per dare un sostegno agli anziani soli, questo bellissimo progetto di vicinanza sociale prende il nome di “Biblioterapia per anziani” ed è un progetto attivo da diversi anni presso questa libreria ma in forma differente, infatti di solito, in periodi normali, sono i volontari ad andare presso le case di riposo per stare gli anziani, leggere storie, favole, accompagnati anche da strumenti musicali, ma è proprio con la diffusione del Covid che il servizio si è reso ancora più necessario e si è trasformato da reale a virtuale, infatti con la necessità di mantenere distanziamento e di portare avanti il volontariato in sicurezza, non è stato più possibile recarsi presso le case di riposo, ma dall’altro lato, i volontari non volevano abbandonare il progetto proprio nel momento di maggiore bisogno, quando tanti anziani si sono ritrovati per forza bloccati in casa di riposo, senza potere ricevere visite esterne.

Così hanno pensato di dare un nuovo volto alla Biblioterapia, rendendolo un servizio telefonico settimanale, ogni volontario si accorda con un anziano su cosa preferisce che gli venga letto, in base ai suoi gusti, e una volta alla settimana c’è una sessione di lettura virtuale di minimo 20 minuti, (anche se poi ci si dilunga sempre in chiacchiere) ogni anziano ha un suo volontario che resta sempre quello, in modo che tra i due si crei un rapporto di confidenza e che sia un piacere ritrovare ogni settimana la stessa voce e la stessa persona, il responsabile del progetto si chiama Juan Sobrino ed è anche il proprietario della libreria, insieme a lui ci sono diversi volontari che lo aiutano con le telefonate

Juan Sobrino ha raccontato al quotidiano spagnolo El Pais: “Usiamo il telefono e i libri per combattere l’isolamento sociale, finché non si potrà tornare di nuovo a leggere dal vivo nelle residenze per anziani”

Tra gli utenti che stanno usufruendo del servizio c’è Chus López,una signora di 70 anni che da tre anni vive in una casa di riposo di Madrid. Intervistata da El País ha spiegato che le piace molto questo servizio e che ha raccontato al suo volontario che le piacciono i libri d’amore e per il resto, si fida dei criteri di scelta del suo bibliotecario che fino ad ora non l’ha mai delusa!

Ovviamente tutti sperano di poter tornare presto alle letture dal vivo, che regalano più emozioni, permettono di ridere e scherzare con i volontari e di concedersi anche una bibita insieme finita la lettura… e non possiamo che augurare anche noi che possano tornare alla loro normalità il più presto possibile.

fonte: Sources and images: elpais.com via www.positizie.it

lunedì 12 ottobre 2020

Petizione: Il Teatro è un luogo sicuro. Chiediamo revisione dei limiti

#TeatroLuogoSicuro

FIRMA LA PETIZIONE > QUI

Il settore dello spettacolo, duramente colpito dall'emergenza sanitaria provocata dal Covid-19, si trova oggi a vivere una gravissima crisi che rischia di mettere in ginocchio l'intero settore produttivo e distributivo, con ricadute pesanti che potrebbero protrarsi ben oltre la crisi sanitaria. Con oltre 500 mila lavoratori e lavoratrici, oggi il mondo dello spettacolo è uno di quelli che soffre maggiormente questa crisi a causa di norme frettolose, divieti indifferenziati che non tengono conto delle specificità del settore e delle modalità di fruizione degli spettacoli dal vivo. 

Nei giorni scorsi ho pubblicato sul mio profilo social un post indirizzato al Presidente Giuseppe Conte, al MiBACT e ai Ministri Franceschini e Speranza, per condividere la mia recente esperienza diretta come spettatore e come utente del servizio del trasporto pubblico di Roma, trovando che vi sia un eccessivo accanimento nei confronti dell'attività teatrale e invitando ad una revisione dei limiti imposti alla stessa in ragione delle particolarità uniche dell'evento teatrale. Il post è stato attualmente condiviso da oltre 1200 persone che sposano la causa e credono che vi sia qualcosa da rivedere.

Perché il Teatro è diverso da altre attività al chiuso? 

Uno dei maggiori punti da analizzare è la valutazione di un indice di rischio oggettivo dell'evento teatrale. Non risultato, ad oggi, notizie di focolai esplosi partendo dalle platee teatrali e come riportato nella mia esperienza, il teatro è un luogo che si presta a pochi contatti diretti in quanto la sua fruizione avviene immobili:

- non vi sono contatti con altri spettatori;
- la fruizione dello spettacolo avviene senza spostamenti dal proprio posto; 
- non si parla e non si toccano gli altri spettatori;
- di norma vi è un solo evento al giorno e questo facilita le operazioni di sanificazione della sala tra un evento e l'altro.

Inoltre nelle sale teatrali ho potuto osservare la più rigorosa osservanza delle regole in fatto di: misurazione della temperatura, raccolta dei nominativi, utilizzo della mascherina, distanziamento e fila all'ingresso in sala. Noi lavoratori dello spettacolo, seppur categoria fragile, abbiamo messo in campo il massimo sforzo cooperativo con le autorità al fine di contenere l'epidemia. Alla luce delle crescenti difficoltà e in virtù dell'unicità degli eventi teatrali, nonché della serietà e collaborazione che noi operatori abbiamo dimostrato sia come parte attiva e produttiva, sia quando ci troviamo ad essere noi stessi spettatori, chiediamo che vengano valutate e adottate misure urgenti per salvare il settore da una crisi senza precedenti. Noi mettiamo il nostro sudore e il nostro sacrificio, alla politica chiediamo di non operare divieti indifferenziati ma di valutare delle norme specifiche per settori specifici. 

Pertanto chiediamo non solo che vengano innalzati i limiti all'ingresso in sala, ma che vengano valutate norme e obblighi specifici che non compromettano la gestione ma facilitino tracciamento e contenimento dell'epidemia.

Fermo restando l'obbligo della mascherina, della misurazione della temperatura e dell'igienizzazione delle mani all'ingresso, chiediamo e mettiamo sul tavolo della discussione:

 Innalzamento dei limiti al fino al 70/80% della capienza massima:

1) incondizionatamente per tutte le sale sotto i 200 posti;

2) per le sale oltre i 200 posti che adottino le seguenti misure:

  • interruzione del servizio di guardaroba per evitare assembramenti;
  • biglietti elettronici e prenotazioni online per evitare contatto col personale di sala (in larga misura questo già avviene); 
  • spettacoli privi di intervallo e/o limitata durata degli intervalli senza allontanamento del pubblico;
  • spettacoli che rientrino in un certo limite di durata;
  • ingressi scaglionati in gruppi per l'entrata e differenziati per settore;
  • uscita ordinata con il personale di sala che provvede a far uscire ordinatamente il pubblico una fila per volta;

Crediamo dunque che qualora vengano rispettati questi accorgimenti e si limitino le possibilità di contatto, la semplice vicinanza in sala non possa costituire da sola attività ad alto rischio, essendo la fruizione immobile, temporanea e priva di contatto. 

Abbiamo bisogno di interventi mirati, di autentiche soluzioni e per soluzioni intendiamo sedersi ad un tavolo con le parti, capire specificità e criticità di ogni attività e dare delle regole specifiche che permettano il regolare svolgimento in sicurezza, per limitare non solo i danni sanitari, ma anche quelli economici.

Siamo coscienti dell'enorme sforzo che le autorità stanno portando avanti per affrontare questa emergenza, ma al tempo stesso conosciamo il nostro lavoro. Al mondo politico chiediamo coraggio e scelte non unilaterali.  FIRMA LA PETIZIONE > QUI

lunedì 28 settembre 2020

L’Opéra de Paris in gravi difficoltà, cancellate 239 date per il Covid19

Se in Italia i teatri si preparano a riaprire, in Francia la situazione è più difficile. 

A Parigi i due teatri dell’Opéra National de Paris, il Palais Garnier e l’Opéra Bastille, riapriranno soltanto a novembre e a dicembre. 

Un anno difficile per il mondo teatrale parigino, iniziato con le proteste delle maestranze teatrali per la riforma delle pensioni voluta dal precedente governo di Édouard Philippe e proseguito con l’epidemia di coronavirus che ha costretto a cancellare ben 239 serate negli ultimi 9 mesi.

«L’Opera è in ginocchio: abbiamo 45 milioni di debiti. Rischiamo di non avere più soldi a fine 2020», ha dichiarato il direttore dell’Opéra National Stephane Lissner a Le Monde.

Un incarico che lascerà a inizio 2021, 6 mesi prima della scadenza, ad Alexander Reef, direttore della Canadian Opera Company, quando entrambi i teatri avranno già ripreso la loro attività. «L’Opéra Bastille rimarrà chiusa fino al 15 novembre e riprenderà con tre spettacoli alternati: un balletto, La Bayadère, e due opere, La Traviata e la Carmen. Il Palais Garnier invece subirà alcuni lavori di ammodernamento e da Capodanno ripartiranno le serate».

fonte:   Redazione www.giornaledelladanza.com

giovedì 2 luglio 2020

Spettacolo: Coronavirus, Cirque du Soleil fa ricorso alla bancarotta

Il gruppo canadese non ha scelta e spiega le ragioni del ricorso alla bancarotta controllata

"Negli ultimi 36 anni il Cirque du Soleil è stata un'organizzazione di grande successo. Con i ricavi zero legati alla forzata chiusura di tutti gli spettacoli per il Covid-19 (GLI AGGIORNAMENTI - LO SPECIALE), il management ha deciso di agire in modo deciso per tutelare il futuro della società", queste le parole di Daniel Lamarre, il presidente e amministratore delegato di Cirque du Soleil Enetrtainment Group. "Non vediamo l'ora di rilanciare le nostre attività e trovarci di nuovo insieme per creare quel magico spettacolo che il Cirque du Soleil è per i suoi milioni di fan nel mondo", aggiunge Lamarre.

Il Cirque du Soleil, fondato 36 anni fa dall’ex-mangiatore di fuoco Guy Laliberté a Montréal insieme a Gilles Ste-Croix e Daniel Gauthier, ha chiesto l'apertura della procedura di bancarotta con l'obiettivo di ristrutturare il proprio debito, il gruppo canadese spiega che la decisione è legata ai lunghi mesi di inattività cui è stato costretto dall'epidemia di Coronavirus. La compagnia ha fatto anche sapere di voler aprire un tavolo con Investissement Quebec e gli azionisti, la richiesta sarà esaminata domani, 30 giugno dalla Corte superiore del Quebec.

Anche in Italia la situazione dei lavoratori dello spettacolo è critica, artisti e musicisti continuano a protestare contro il mancato sostegno al settore da parte del governo a seguito del blocco delle attività. Gli aiuti governativi sono  insufficienti ed è necessario rimettere in moto in qualche modo, i concerti e tutte le attività sospese. Secondo Paolo Fresu, uno dei tanti artisti che ha richiamato l'attenzione sul problema, "la ripartenza deve cambiare totalmente lo status degli artisti. Non possiamo dimenticare che i lavoratori dello spettacolo non hanno solo doveri, ma anche diritti”. Insieme al trombettista sardo, tra i promotori del Forum dell’Arte e dello Spettacolo, sono in molti gli artisti (#iolavoroconlamusica, i cantanti sui social "richiamano" il Governo FOTO) che si sono uniti al coro di proteste aderendo a vari eventi, tra i più recenti quelli organizzati per il 21 giugno, giorno dedicato alla Festa della Musica.
fonte:  https://tg24.sky.it/spettacolo