lunedì 5 agosto 2019

Lgbt. In arrivo a Pisa una grande mostra. Un autunno futurista per Palazzo Blu

In foto: GinoSeverini, Danseuse articulée,1915. Olio su cartone con elementi mobili collegati da spaghi, 65.5 x 54 cm. Fondazione Magnani Rocca, Mamiano di Traversetolo (PR), Italia © Gino Severini, by SIAE 2019


Pisa - Dopo la grande mostra sui Surrealisti nella stagione 2018-2019, le avanguardie del Novecento tornano a Palazzo Blu a Pisa con un imperdibile appuntamento dedicato al Futurismo. Dal prossimo 11 ottobre al 9 febbraio 2020 l’energia prorompente del movimento sarà protagonista di un nuovo progetto espositivo curato da Ada Masoero per Fondazione Palazzo Blu e MondoMostre.

Sono più di 100 le opere in arrivo da 29 prestatori tra i quali figurano collezionisti privati e prestigiosi musei italiani, come la Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, il Museo del Novecento, il Castello Sforzesco e la GAM di Milano, il MART di Rovereto e il Museo Caproni di Trento.

Giacomo Balla, Umberto Boccioni, Gino Severini, Fortunato Depero, Carlo Carrà, Luigi Russolo sono solo alcuni dei protagonisti di un viaggio che ripercorrerà l’avventura futurista in ogni sua dimensione: dalle sperimentazioni più precoci agli strascichi degli anni Trenta, esplorando temi come la guerra, le macchine o la concezione dell’universo e muovendosi tra pittura, scultura, architettura, fino al design e alle cosiddette parole in libertà. Decisamente ampio lo spazio riservato ai dipinti, cui si affiancheranno oggetti tridimensionali, disegni e progetti raramente esposti.

Nell’itinerario articolato in sette sezioni balza in primo piano il rapporto tra le idee enunciate dai Manifesti del movimento e la loro traduzione in immagini straordinariamente innovative, destinate a conquistare un posto d’onore nella storia dell’arte. È in quest’ottica che i visitatori potranno comprendere appieno i capolavori iconici e le opere meno note, venendo a contatto con fenomeni e aspetti del movimento che meritano di essere approfonditi.
fonte:  Francesca Grego per www.arte.it

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