Nella top 30 della classifica del Financial Times “2015 Lgbt Future Leaders” che premia i futuri leader che si sono impegnati nel promuovere campagne a favore dei diritti Lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) c’è anche un italiano.
E’ Alessandro Commisso, responsabile Global Brand Operations alla Lush Cosmetics, azienda inglese di cosmetici freschi e fatti a mano, rinomata per le campagne mondiali sui diritti oltre che pro-Lgbt (la campagna #GayIsOk: http://www.ansa.it/lifestyle/notizie/societa/best_practice/2015/06/23/puo-una-saponetta-essere-illegale-campagna-gayisok-per-fondi-a-associazioni-lgbt_8e1ebaea-5104-473d-9b24-667f27cc14ee.html)
Commisso, unico italiano nella classifica internazionale, è al quattordicesimo posto. In testa c’è Aritha Wickramasinghe, consulente della company K&L Gates (studi legali). Il manager ha dichiarato “Essere leader Lgbt significa lanciare un messaggio ai giovani facendo capire che fare parte di questa comunità non è un freno alla loro carriera”. Mark McBride-Wright, Safety Engineer, KBR è al secondo; Cory Valente
Associate Scientist & Global Leader, The Dow Chemical Company al terzo.
Nei fatti però la discriminazione dilaga. Il premio del quotidiano inglese è infatti nato per sconfiggere lo stigma del ‘diverso’ ed esaltare le capacità professionali di tutti. Sviluppato in collaborazione con l’associazione OutStandind, si propone di mostrare al mondo modelli positivi per incoraggiare sempre più persone ad essere se stesse sui luoghi di lavoro.
Le diversità sono una ricchezza ed andrebbero celebrate e invece il 70% gli impiegati Lgbt lasciano l’azienda in cui lavorano entro il primo anno dall’assunzione, secondo i dati OutStanding. Si dice che per le nuove generazioni l’integrazione sia più facile ed invece il 62% dei laureati Lgbt della generazione Y ha lasciato il primo lavoro appena laureati. L’85% dei gay, lesbiche, bisessuali e transgender dichiara che i luoghi di lavoro non sono affatto ‘inclusivi’ e che l’aria che si respira ha un impatto negativo sul loro rendimento e danneggia la produttività.
Giunta alla terza edizione la classifica mondiale si divide in 3 categorie: i “100 Leading Lgbt Executive”, che premia i migliori manager senior che hanno contribuito a rendere l’ambiente di lavoro un luogo accogliente ed inclusivo; i “30 Leading Ally Executives” per i senior executive che hanno supportato le persone Lgbt in ufficio e, infine, i “30 Top Lgbt future leaders’ per i giovani che hanno apportato un contributo significativo all’inclusione delle persone Lgbt nelle aziende a qualsiasi livello dell’organizzazione aziendale.
Appena ricevuto il premio Alessandro Comisso ha detto: “Sono un ragazzo gay, ma sono anche italiano, giovane, testardo, iperattivo, leggermente ribelle e tutte queste cose hanno avuto maggior impatto sulla mia carriera lavorativa rispetto al mio orientamento sessuale!”. “Promuovere la diversità non si deve limitare al rispetto dei diritti Lgbt. Significa invece valorizzare la ricchezza di ogni individuo senza pregiudizi. In Lush essere gay è totalmente ok, ma anche essere tatuati, avere i capelli colorati o avere un passato da attivisti. Quando si parla di vera uguaglianza, si può davvero fare la differenza” ha concluso il giovane manager.
Commisso nel 2014 è stato determinante nella campagna #SignOfLove per i diritti Lgbt, che ha incluso una petizione di fotografie (migliaia di immagini raccolte in oltre 50 paesi) che furono stampate e consegnate alle ambasciate russe di oltre 20 paesi in occasione dei Giochi Olimpici in Russia. Più recentemente, il giovane manager ha lanciato la campagna #GayIsOk con l’obiettivo di evidenziare come in 76 paesi essere gay è considerato un crimine e in 10 può costare la vita.
La campagna ha ricevuto diversi premi e riconoscimenti ed è diventata virale sui social. L’hasthag #GayIsOk ha raggiunto in pochi giorni 30 milioni di persone ed è stata usata in occasione delle celebrazioni per l’uguaglianza dei matrimoni negli Stati Uniti, raggiungendo 40 milioni di persone ed ha avviato la più grande conversazione a livello mondiale sulle leggi anti-gay.
La classifica completa dei 30 premiati si legge qui:
http://www.ft.com/intl/cms/s/0/c8981884-70dc-11e5-9b9e-690fdae72044.html#axzz3s3ppx7YS
fonte: di Agnese Ferrara per https://www.ansa.it/
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mercoledì 25 novembre 2015
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