mercoledì 28 novembre 2012

Lgbt Calcio: Pablo Daniel Osvaldo "Giocatori gay? Persone libere prima che calciatori"

L'attaccante fra attualità e calcio in un'intervista rilasciata al magazine GQ, domani in edicola: "Ogni tanto vorrei essere una persona qualsiasi, andare in piazza..."

Pablo Daniel Osvaldo racconta le sue sensazioni senza nascondersi in una lunga intervista rilasciata al magazine GQ.

Una nuova occasione per esprimere sé stesso, ma non solo sul rettangolo di gioco.

Una persona aperta, dinamica e pronta al confronto, questo traspare dalle sue dichiarazioni che spaziano dal calcio giocato ai temi dell'attualità: "Cerco di essere sempre me stesso, nel mondo in cui lavoro e' difficile. Viviamo in un'anormalità oggettiva".

Un ambiente dorato, che l'attaccante descrive paragonando le esperienze vissute in Spagna ed Italia: "Ogni tanto vorrei essere una persona qualsiasi - spiega -, andare in una piazza. In Italia e' impossibile mentre a Barcellona lo facevo, andavo in Placa de Catalunya con un mio amico, lui faceva ritratti ai passanti, io suonavo la chitarra. Non mi riconoscevano, era bello perché è affascinante la semplicità. Oggi non c'e' mai una via di mezzo, un giorno sei da scudetto e quello dopo da rogo. La mancanza di equilibrio mi fa infuriare, però non posso farci niente e non ho voglia di fare niente".

Sulla stessa linea, la considerazione sui tifosi: "Io perdo una palla e tu mi vomiti addosso il tuo odio? - si chiede l'italoargentino -, non e' normale. E quindi se il tifoso sbaglia al lavoro posso andare a picchiarlo, gettargli una banana o dirgli che sua madre e' una poco di buono? Bella logica".

Opinioni senza giri di parole che toccano anche i temi più scottanti del momento: dagli omosessuali nel calcio al calcioscommesse.

"La nostra società non e' l'Alabama del '50 - argomenta -, ma sul tema siamo indietro. Un compagno gay in squadra? Non mi cambierebbe proprio niente. Sono persone libere, prima che calciatori".

Dalle conclusioni di potenza sul campo, alle risposte inequivocabili dell'intervista: un filo conduttore che evidenzia il carattere del calciatore, diretto e concreto.

Sulle scommesse, tema sempre al centro dei dibattiti, Osvaldo non usa mezzi termini: "Ciò che succede nello spogliatoio deve restare lì. Io non faccio il delatore, ma non mi volto. In silenzio, lo ammazzo di botte".
fonte http://www.rsnews.it/ di Valentina Ughi

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