lunedì 15 ottobre 2012

Lgbt: Unioni gay in Italia: il centrosinistra dice si

Unioni gay? La coalizione del centrosinistra dice finalmente “si”, e lo fa in vista delle primarie, attraverso una ‘Carta d’intenti‘ in cui viene dato spazio a tematiche che da tanti anni ormai infiammano l’opinione pubblica del nostro Paese.

“Daremo sostanza normativa al principio riconosciuto dalla Corte costituzionale, per il quale una coppia omosessuale ha diritto a vivere la propria unione ottenendone il riconoscimento giuridico”, sono queste le parole riportate nelle scorse ore, parole che certamente faranno ben sperare la comunità lgbt del nostro Paese.

Del resto, in materia di diritti per la comunità lgbt, l’Italia appare ancora effettivamente troppo “arretrata”, soprattutto se paragonata a tanti altri paesi d’Europa e del mondo, e si rendono davvero necessari dei significativi passi avanti, a cominciare da quelli che riguardano le unioni fra le persone omosessuali.

Si dimostra certamente soddisfatta di fronte a un tale progresso Anna Paola Concia, la deputata dichiaratamente omosessuale del Pd, che ormai da diversi anni si batte dentro e fuori dal Parlamento per assicurare maggiori diritti alla comunità lgbt italiana. E proprio Anna Paola Concia saluta con gioia il chiaro riferimento alle unioni omosessuali presente nella ”Carta degli Intenti”, presentata a Roma dai leader Pier Luigi Bersani, Nichi Vendola e Riccardo Nencini, ma assicura anche di non avere nessuna intenzione di “abbassare la guardia”.

“Lotterò ancora perché questo principio generico contenuto nel documento sia declinato in un istituto giuridico che tuteli realmente”. Del resto, purtroppo non sarebbe la prima volta che, in via del tutto teorica si proclama un’uguaglianza fra i cittadini eterosessuali e quelli omosessuali, ma poi a livello pratico purtroppo tale uguaglianza non esiste ancora, almeno in Italia.

“Il centrosinistra ha fatto un passo avanti – spiega soddisfatta Paola Concia in un’intervista rilasciata all’Ansa -. Oggi nessuno nel centrosinistra mette in discussione questo principio. Non stiamo discutendo, come cinque anni fa, se farlo o meno. La discussione è sulla declinazione dell’istituto giuridico per tutelare i diritti degli omosessuali. E questo è un passo avanti”.

Detto questo, la deputata sottolinea infine che quello del riconoscimento delle unioni omosessuali è “una cosa che va declinata. E’ stata tenuta generica, ora va trovata la forma. – spiega la Concia – Le soluzioni possono esser due: l’estensione del matrimonio o un istituto giuridico che deve contenere diritti e doveri. Io mi batterò perché questo principio sia declinato nel modo più alto. Bene il principio, ora sia fatto nel modo più giusto”.
fonte http://www.gaywave.it/

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