Non tutti sanno che Firenze vanta una tradizione di difesa e promozione dei diritti LGBT che poche altre città nel mondo possiedono.
Ecco una lista delle 5 cose più importanti e curiose da sapere:
1. Durante il Rinascimento Firenze era la meta gay europea per eccellenza.
In tedesco, ad esempio, gli omosessuali venivano chiamati anche “Florenzen”.
2. Pare che la dinastia de’ Medici che governò Firenze per 3 secoli si sia estinta a causa dell’omosessualità del suo ultimo discendente, Giovanni Gastone de’ Medici (1671-1737).
Prima di lui c’erano stati sicuramente almeno altri due Medici omosessuali: il Papa Leone X (Giovanni de’Medici, 1475-1521) e Ferdinando II (1610-1670).
3. Nel 1853 il Granduca Leopoldo II fu il primo in Italia ad abolire le punizioni per l’omosessualità.
Il 30 novembre 1786 il Graducato di Toscana era stato il primo stato al mondo ad abolire legalmente la pena di morte per tutti i reati.
4. Il primo locale gay italiano aprì i battenti a Firenze nel 1974.
Era il Tabasco e potete andarci ancora oggi: si trova a due passi da Piazza della Signoria (in Piazza Santa Cecilia, 3).
5. Nel marzo del 2007 i fiorentini Matteo Pegoraro e Francesco Piomboni sono stati la prima coppia gay italiana a richiedere le pubblicazioni di matrimonio in Comune.
Dopo Matteo e Francesco state molte le coppie in tutta Italia che hanno fatto altrettanto: cinque di loro sono state rimandate alla Corte Costituzionale. La maggior parte dei processi si sono chiusi con pareri negativi, ma la battaglia legale è ancora in corso.
E oggi? Come prosegue la storica tradizione fiorentina di promozione dei diritti LGBT?
Difficile capire che aria tiri esattamente.
Nel 2010 il sindaco Renzi ha equiparato coppie etero e gay in un bando per l’assegnazione di fondi a sostegno del pagamento dei mutui per le giovani coppie (scatenando anche le ire del vescovo Betori).
Ma durante una puntata delle “Invasioni Barbariche” della Bignardi lo stesso Renzi si è detto contrario a matrimoni gay e solo “parzialmente favorevole” alle unioni civili, specificando che secondo lui per i gay “bastano gli accordi privatistici”.
Cosa ne penserebbe il Granduca Leopoldo II? Chissà.
fonte http://www.teladoiofirenze.it scritto da Eleonora Zucconi
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