giovedì 16 febbraio 2012

Lgbt: La questione trans e le elezioni francesi

Tra i temi portati all’attenzione dei cittadini la comunità LGBT si concentra principalmente sul cambiamento di sesso

Si chiama Egalité LGBT France 2012 il portale messo in piedi dalle associazioni omosessuali francesi in relazione alle incombenti elezioni presidenziali francesi.

Si tratta di un tentativo di giudicare i candidati, in base ai programmi, rispetto a quello che vogliono fare, che hanno proposto di fare o che magari hanno già fatto in relazione alle politiche di uguaglianza per le persone omosessuali.

LE RIVENDICAZIONI
“Le associazioni delle lesbiche e dei gay, dei bisessuali e dei trans interpellano i candidati”, si legge nella pagina che accoglie sul portale “insieme ai dodici ritratti dei candidati”, scrive le Monde. “Spesso, si ricorda la lotta delle nostre associazioni LGBT per il matrimonio e l’adozione.

Ma ora siamo intenzionati a mettere la questione dei trans al centro della campagna elettorale, perché è un argomento importante quanto gli altri”: questo il piano di battaglia.

Di tutte le questioni della comunità LGBT, quella del transessualismo, spiega Nicolas Gougain, portavoce dell’Inter-LGBT, una delle tre federazioni che hanno fondato il sito, deve diventare la principale, quella su cui i candidati saranno chiamati a rispondere.

E questo per porre un punto che sappia di definitività riguardo una polemica che in questi mesi è stata di grande dibattito in Francia: “Lo scorso dicembre, 63 deputati di sinistra hanno depositato una proposta di legge che vuole facilitare il cambiamento di sesso nello stato civile, ancora condizionato, in Francia, all’effettiva consegna della prova della sterilizzazione.

Per Nicolas Gaugin, è una buona base di lavoro, “ma dobbiamo lavorarci”: proprio su questo tema, in partenza, i candidati dovranno rispondere. Cosa ne pensano delle persone che vogliono cambiare sesso in Francia.

GIUDIZIO AI CANDIDATI
Nicolas Sarkozy, ad esempio, è bocciato su tutta la linea. “Dobbiamo constatare che il bilancio è quasi nullo, in materia di uguaglianza e di diritti per i soggetti LGBT”.

A tutt’oggi, continua le Monde, “i candidati al cambio di sesso devono vedere uno psichiatra”, evidente segno della “patologizzazione” della questione Trans.

“Non si tratta di una declassificazione simbolica”, quella che gli attivisti cercano. “Bisogna cambiare i criteri previsti dalla legge per il cambiamento di stato civile”, continua Gougain.

Basterebbe “che la Francia applicasse la risoluzione 1728 del Consiglio europeo 2010 – che stabilisce che gli Stati Membri devono “garantire nelle leggi e nella pratica i diritti delle persone transgender a disporre di documenti ufficiali che riflettano l’identità di genere scelta, senza obblighi prevalenti di garantire una sterilizzazione o altri processi medici”.

Una “separazione netta del percorso medico e di quello civile”, che è proprio quello che pretendono i trans, insieme ad una maggiore facilità e libertà nello scegliere “il processo medico che li condurrà al cambio di sesso”.

E François Hollande? Sulla pagina principale della sua campagna c’è il link al gruppo degli “omosessuali socialisti”. Basterà a renderlo il candidato dei trans?
fonte http://www.giornalettismo.com di Ferma Restando

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