sabato 21 gennaio 2012

Chieste le dimissioni del vescovo di Ragusa per le sue affermazioni a favore del mondo Lgbt

Pochi giorni fa vi avevamo raccontato delle parole di sostegno da parte del Vescovo di Ragusa.

Paolo Urso, il sacerdote, aveva espresso la necessità di regolarizzare le unioni nel nostro Paese, sia tra eterosessuale che tra omosessuali.

Una presa di posizione necessaria poichè, come ha sottolineato, l’Italia è uno Stato laico.

Ovviamente le dichiarazioni hanno provocato un grande polverone, soprattutto nell’ambiente cattolico che ha domandato a gran voce le dimissioni del religioso.

Ma, a difenderlo, è intervenuto il mondo politico del Pd che, con l’opinione di Giuseppe Calabrese, segretario del Partito Democratico, ha appoggiato la posizione del monsignore:

“Come segretario del Partito Democratico sento il dovere di esprimere piena condivisione nei confronti della dichiarazione di mons. Paolo Urso, vescovo di Ragusa, sulle unioni gay. Per comprendere le affermazioni del nostro vescovo, bisogna tenere presenti sia la formulazione della domanda dell’intervistatore che la diffusione sociale del problema, che richiede allo Stato di legiferare sulle coppie di fatto, vale a dire sulle diverse forme di convivenza solidali e durature, esistenti nel nostro Paese al di fuori del matrimonio”

Ribadisce anche la necessità e l’urgenza di ritrovare il senso laico del nostro Paese:

“Mons. Urso, che è persona rispettosa e tollerante, dice sostanzialmente tre cose: lo Stato ha il compito di prendere atto dell’esistenza, nella moderna società multiculturale, delle coppie di fatto e regolarle normativamente; la regolazione civile delle coppie di fatto è un atto giuridico, non implica una valutazione etica e differisce dalle unioni matrimoniali tradizionali; la Chiesa è una casa dalle porte aperte nei confronti di ogni persona.
Mons. Urso non assume una posizione rivoluzionaria.
Si limita ad usare buon senso umano.
In effetti si identifica con la posizione dei Dico, volta a regolare le coppie di fatto, sostenuta alcuni anni fa dal Centrosinistra, ampiamente condivisa nella società italiana e già allora ritenuta accettabile da alcuni vescovi.
Per queste ragioni non solo la condivido pienamente, ma la ritengo quanto mai opportuna. E’ un sasso lanciato nelle acque stagnanti della politica italiana”
fonte http://www.queerblog.it Via | RagusaNews

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