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mercoledì 28 settembre 2011
Lgbt: Illogiche sentenze sull’orientamento sessuale
“C’è chi dice sia un esercito di cavalieri, c’è chi dice sia un esercito di fanti,
c’è chi dice sia una flotta di navi, la cosa più bella
sulla nera terra, io invece dico
che è ciò che si ama”
Saffo
Non passa un solo giorno senza che i giornali riportino una dichiarazione omofoba di qualche povero illustre. Frasi a volte insinuanti, altre volte esplicite e al limite dell’orrore: violente. Ognuno può dire ciò che vuole, certo.
Ma le parole devono essere pesate, limate e devono avere una giustificazione.
“Gli omosessuali sono malati!”: portatemi una sola prova di questa dichiarazione insensata e vuota e nessuno vi impedirà di parlare.
“Tutti i transessuali si prostituiscono”:
1. Se a cambiare sesso è un uomo il sostantivo transessuale è femminile, errore clamoroso che non solo offende, ma denota ignoranza conclamata;
2. Tra la parola “tutti” ci sono anche tutte le transessuali che cercano ogni giorno, con fatica, di insinuarsi nella vita quotidiana cercando di viverla con dignità, scontrandosi contro pregiudizi e infamie.
Persone che hanno passato anni per trovare una serenità interiore e che devono lottare tutti i giorni per conquistarsi una legittima tranquillità esteriore.
“L’omosessualità è contronatura!”: come può un essere umano definirsi contro natura? Solo chi è ancora convinto che l’omosessualità sia un atteggiamento, un vizietto da correggere può produrre una dichiarazione simile.
Eppure “omosessualità” è un termine come un altro per dire che A ama B.
E basta. “Omosessualità e pedofilia sono la stessa cosa”: nell’omosessualità il rapporto è tra consensienti, nella pedofilia c’è una violenza su un minore.
Una differenza di fondo.
Potrei continuare con la lista, ma sarebbe troppo lunga, illogica e dolorosa. Fa male ascoltare queste sentenze, fa male perché sono frutto di ignoranza, di convinzioni radicate e difficili da estirpare.
Sarei felice se un giorno si riuscisse ad andare oltre a queste definizioni. Omosessualità, transessualità, bisessualità, lesbismo, eterosessualità sono voci molteplici di un unico amore, quello umano.
Ma ho paura che quel giorno, almeno in Italia, sia lontanissimo e che dovremmo ancora appellarci a queste etichette per uscire fuori dal buio dell’ignoranza.
fonte http://www.reset-italia.net di Luca Iacovone
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