Ci potrebbe salvare una vita
semplice, metodica e a un'altra velocità" questo, in estrema
sintesi, il messaggio di Wim Wenders nel raccontare stamani
Perfect Days, Palma d'oro per il migliore attore (Kôji Yakusho)
all'ultimo Festival di Cannes e nelle sale italiane dal 4
gennaio, distribuito da Lucky Red.
"Tutto si è accelerato così enormemente.
E questo dipende molto anche dalla rivoluzione digitale che ha fatto sì che le nostre vite e la comunicazione siano più veloci.
Durante la pandemia per due anni e mezzo abbiamo avuto il tempo di immaginare come sarebbe andata avanti la nostra vita. E tutti speravamo che saremmo stati più attratti verso la pace, ma poi è successo esattamente il contrario. E ora viviamo in un mondo con diverse guerre in corso. Penso però - ha continuato Wenders - che tutti noi abbiamo un profondo desiderio di una vita più semplice e forse è proprio quello che volevo dire con questo film".
E in Perfect Days si racconta proprio la vita semplice che vive Hirayama, il suo protagonista, un uomo che lavora come addetto alle pulizie dei bagni a Tokyo, un antieroe, un angelo caduto.
Circa cinquant'anni, baffi curati sembra contento della sua vita semplice e metodica, una vita quotidiana identica a se stessa, divisa tra la passione per le fotografie digitali degli alberi, la musica (usa ancora le musicassette d'epoca) e i libri, tra cui quelli di William Falkner e Patricia Highsmith, che prende regolarmente in biblioteca.
"Hirayama è un uomo che ha una routine molto severa e lentamente capisci che questa gli piace, gli dà struttura, forza. Lui ha la capacità di vivere molto nel qui e ora, la routine insomma, dimostra questo personaggio, non è solo qualcosa di negativo, ma qualcosa anzi che ti dà una certa libertà".
fonte: Redazione ANSA RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento