Michael inizia a dover trovare un nuovo equilibrio, circondandosi di variopinti amici, colleghi e clienti, tutti personaggi che in qualche modo riescono a far capire a Michael come poter continuare nella sua quotidianità newyorkese. Tra lavoro, amicizie e incontri fugaci, la vita di Michael procede a sobbalzi ma inesorabile, senza mai rinunciare alla sua natura sensibile e romantica. Gli sceneggiatori e ideatori della serie sono Darren Star (già dietro la realizzazione di Sex and the City e Emily in Paris) e Jeffrey Richman (reduce dal successo di Modern Family), che hanno trasposto in questa versione di New York le loro esperienze di narrazione urbana precedenti, modellando la città sulla vita ormai rivoluzionata di Michael.
Neil Patrick come non lo avete mai visto in Uncoupled
Uncoupled rende probabilmente giustizia a un’immagine di Neil Patrick Harris molto diversa da quella che abbiamo imparato a conoscere. Se infatti le sue partecipazioni più significative per il grande pubblico sono How I met your mother e Una serie di sfortunati eventi, nel suo privato Harris ci ha da sempre mostrato un lato di sé profondamente differente sia da Barney Stinson che dal Conte Olaf, che trova almeno in parte riscontro nel personaggio di Michael, decisamente più tenero (persino insostenibilmente ingenuo) e sensibile rispetto alle macchiette che lo hanno reso tanto celebre. In ogni caso, la sua bravura da un punto di vista interpretativo resta comunque indubbia e anche in questo caso Harris si diverte e intrattiene con un approccio teatrale e mai scontato. Gli otto episodi che compongono la prima stagione di Uncoupled possono quindi contare sul valore aggiunto dato dalla capacità di Neil Patrick Harris di dare vita a un personaggio particolare senza farlo scadere in una parodia di se stesso. Oltre a Harris, anche gli altri personaggi si avvalgono di ottimi interpreti per la loro resa scenica, a partire da Tisha Campbell nei panni dell’amica e collega Suzanne fino a Marcia Gay Harden che presta il volto a Claire, una cliente abbiente appena abbandonata dal ricchissimo marito.
Uncoupled non si dimentica di presentare anche il mondo reale nella vita di Michael, mostrando spesso quanto l’ingerenza di vari mezzi influenza la quotidianità di ognuno.
Dalle chat a Instagram, da Grindr agli sms, la serie mostra varie modalità di comunicazione e di quanto ci si affidi a questi mezzi per comunicare decisioni e sentimenti; a questo proposito basti pensare a come Colin comunica la drastica fine della storia a Michael, affidando 17 anni di relazione a qualche riga di messaggio. Se la rappresentazione della comunità arcobaleno si adagia di tanto in tanto su cliché superficiali, tutta la serie nel suo complesso gioca proprio su questi toni quasi infantili, che diventano anche un tratto particolare della personalità di Michael stesso.
Per il momento non ci sono notizie circa il futuro produttivo della serie e non ci sono comunicati ufficiali circa un’eventuale seconda stagione di Uncoupled, ma visti gli ottimi riscontri da parte del pubblico nei primi giorni di uscita su Netflix, tutto lascerebbe ben sperare circa un probabile rinnovo.
Pollice su
REGIA 3/5
SCENEGGIATURA 4/5
FOTOGRAFIA 3/5
EMOZIONE 3/5
SONORO 3/5
RECITAZIONE 4/5
fonte: Da Teresa Nannucci www.cinematographe.it
Nessun commento:
Posta un commento