Dopo aver fatto un sondaggio, l’ATP
ha annunciato una nuova partnership con il progetto “You Can Play” con
lo scopo di migliorare l’inclusività LGBT nello sport
Nel 2021 l’ATP ha effettuato per la prima volta un sondaggio LGBT con alcuni giocatori che hanno anche accettato di prendere parte a interviste one-to-one.
Il questionario era disponibile su base anonima per i giocatori, con un totale di 65 partecipanti. La maggior parte degli intervistati era classificata tra i primi 250 al mondo, ma l’esatto resoconto non è stato pubblicato.
Promosso da Pride Sports e dai ricercatori della Monash University di Melbourne, il sondaggio si proponeva di raccogliere informazioni sui comportamenti e gli atteggiamenti nei confronti della comunità LGBT+. I risultati sono stati poi analizzati in modo indipendente.
Dal sondaggio è emerso un diffuso utilizzo nel circuito di un linguaggio omofobico, peraltro a livelli non dissimili dagli altri sport.
Questa definizione fa riferimento all’utilizzo di espressioni omofobe in generale, non utilizzate in maniera specifica per insultare una persona in particolare. Il 75% degli intervistati ha dichiarato di aver sentito frasi omofobe usate da altri giocatori. Si è quindi concluso che questi termini vengono utilizzati in quanto “socialmente accettati” e conformi a norme sociali e atteggiamenti scherzosi.
Un’altra risposta chiave data dal test rivela che i giocatori siano totalmente d’accordo sul fatto che tutto ciò crei un ambiente negativo. Tutti i dati sottolineano che i giocatori sono riluttanti a parlare delle loro preferenze sessuali, proprio per il timore di un possibile “rifiuto, isolamento dagli atri giocatori e senso di solitudine”. Non stupisce quindi, e fa riflettere, il fatto che attualmente non ci sia nessun giocatore apertamente gay nell’ATP Tour.
Per affrontare queste questioni che sono emerse, l’ATP ha lanciato un programma educativo in collaborazione con “You Can Play”, un’organizzazione che si concentra sulla sicurezza e l’inclusione di coloro che praticano sport, in particolare dalla comunità LGBT+. I loro partner includono MLS, NFL e NHL.
“I passi che l’ATP ha deciso di intraprendere sull’inclusione sono impressionanti: non solo dimostrano la loro volontà di individuare le sfide di oggi e affrontarle, ma anche di trovare opportunità future e sfruttarle. Proprio questa è la ragione del nostro entusiasmo per questa partnership”, così ha dichiarato in conferenza stampa Kurt Weaver, il CEO di You Can Play.
“L’importanza dell’ATP e quindi del tennis è di portata mondiale e la loro abilità nell’utilizzare quella voce per sostenere l’inclusività nel tennis, farà in modo che il gioco sia aperto ed accogliente per ogni partecipante, indipendentemente dalla sessualità o identità di genere.”
Il programma sarà improntato su “contenuti educativi basati sulla scienza” e rilasciato allo staff, ai tornei e ai giocatori dell’ATP nelle prossime stagioni. Il contenuto sarà legato ai risultati del loro sondaggio LGBT.
“Il tennis è uno degli sport più globali al mondo e attraverso ATP Serves, il nostro obiettivo è garantire che la cultura del tennis sia la più inclusiva e accogliente possibile. Questo deve farci guardare dentro noi stessi per continuare a porci le domande giuste”, ha dichiarato Massimo Calvelli, CEO dell’ATP. Il nostro sondaggio LGBT+ ci ha mostrato un supporto incondizionato tra i giocatori dell’ATP per una maggior azione in questo settore e per l’identificazione di aree dove tutti possiamo fare molto meglio. Vorremmo ringraziare tutti per il loro contributo in questo processo e, insieme a You Can Play, guardiamo a un futuro pieno di progressi significativi negli anni a venire.”
Il 95% dei giocatori al di sotto dei 31 anni, che hanno preso parte al sondaggio, hanno confermato il pieno supporto all’ATP nell’attivarsi contro l’omofobia.
Traduzione di Luca Gori, di Adam Addicott, Ubitennis.net, 22/07/2022
fonte: www.ubitennis.com
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