venerdì 5 agosto 2022

Università di Bologna, intervista al Rettore: “Da noi alta istruzione e inclusione sociale”

Robert Evans / Alamy Stock Photo
 L'università più antica del mondo occidentale crede nel diritto allo studio. E grazie ad alcuni fattori, è l'unica in Italia a crescere. Scopriamo perché

 L'Università di Bologna punta su internazionalizzazione, innovazione e ricerca.

 La prima cosa che ha fatto quando è diventato Rettore è stata abbassare le tasse universitarie. La seconda, abolire la didattica online. La terza, incrementare le risorse per le borse di studio. Eletto nel giugno 2021, Giovanni Molari, ingegnere agrario, prepara il terreno per il futuro dell’università di Bologna, fondata nel 1088 e oggi uno dei più grandi atenei pubblici dell’Occidente con i suoi 90mila iscritti. Nel nome del diritto allo studio. 

 «Credo molto nell’articolo 34 della Costituzione. I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi. Un ateneo come l’Alma Mater deve tenere insieme anime all’apparenza contraddittorie: l’alta qualità didattica e la massima inclusione sociale», afferma. 

Via Zamboni, cuore pulsante della vita universitaria bolognese

E i numeri gli danno ragione: l’università sotto le torri ha visto crescere nell’ultimo anno le iscrizioni del 4%, un dato in netta controtendenza con quello nazionale dove le iscrizioni sono calate del 3%. 

 A Bologna si studia e si studia bene, come attesta il QS World University Rankings, tra le più note classifiche mondiali, che ha visto l’Unibo piazzarsi al 167° posto, seconda in Italia dopo il Politecnico di Milano. Ancor più rilevante è il Times Higher Education Impact Rankings, che valuta l’impatto degli atenei sul tessuto sociale e il loro impegno per lo sviluppo sostenibile, dove l’Alma Mater Studiorum svetta al primo posto. 

Cerimonia di Graduation 2021 in Piazza Maggiore, Bologna.Giacomo Maestri
 «Vogliamo contribuire al sistema Paese, la responsabilità sociale è tra i nostri principi cardine», sottolinea Molari. Puntando dritto all’innovazione, al futuro, all’internazionalità da sempre nel dna di Unibo. «Nell’ultimo triennio abbiamo inaugurato trenta nuovi corsi, una decina solo per il prossimo anno accademico». 

«Credo molto nell’articolo 34 della Costituzione. I meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi».

Come il corso di laurea European Studies: il primo congiunto di Una Europa, sviluppato da otto atenei del Vecchio continente, una laurea triennale che consente agli studenti iscritti di frequentare fino a tre diversi atenei. «Quasi il 50% delle nostre lezioni sono in inglese o possono essere frequentate nella doppia lingua». 

Un approccio globale, con i piedi saldamente ancorati al territorio, al suo tessuto produttivo. Così gli ingegneri del futuro studiano alla Muner, la Motorvehicle University of Emilia-Romagna, unica nel panorama internazionale, nata dalla collaborazione tra le case motoristiche e gli atenei della regione. Il corso di Moda a Rimini dialoga con le aziende del tessile e con il Fashion Research Italy di Alberto Masotti, l’ex patron di La Perla. Fortemente legata all’universo aziendale è poi la Bologna Business School, scuola di alta formazione manageriale fondata da Unibo nel 2001, che lo scorso settembre ha conquistato il riconoscimento Equis, ottenuto da appena l’1% delle business school del pianeta. Ogni anno Piazza Maggiore ospita la graduation – in puro stile Usa – degli oltre 1.500 partecipanti accompagnandola con il discorso di un protagonista del business: il 9 settembre toccherà a Marco Bizzarri, Ceo di Gucci. Non a caso: il corso Global MBA in Design, Fashion and Luxury Goods della BBS è uno dei più performanti.

La vera sfida però si chiama Tecnopolo: farà di Bologna la capitale dei Big Data. Un hub italiano ed europeo di avanguardia su nuove tecnologie, climatologia, sviluppo umano scelto per ospitare due infrastrutture strategiche: il Data Center del Centro Europeo per le Previsioni Meteorologiche a Medio Termine (ECMWF) e il super calcolatore Leonardo. «È un’opportunità da non perdere, l’ateneo deve portare qui la ricerca avanzata su questi temi». 

Spina nel fianco del Rettore è invece Patrick Zaki, lo studente Unibo egiziano incarcerato al Cairo il 7 febbraio del 2020, detenuto fino allo scorso dicembre, ancora in attesa di una sentenza che forse arriverà (salvo ulteriori rinvii) il 27 settembre. «Nell’articolo 5 del nostro statuto c’è la difesa dei diritti della persona – osserva Molari – ma basterebbe vedere le manifestazioni di piazza a favore di Patrick a Bologna, spesso nate dal basso, per comprendere con quanto affetto e trepidazione lo aspettiamo. Riportarlo nelle nostre aule è in cima all’agenda del mio mandato».

Palazzo Poggi, che ospita la sede dell'Alma Mater Studiorum e altri musei universitari, quali il Museo della Specola e il Museo Europeo degli Studenti.

Teatro Anatomico di Bologna, ubicato nell'Archiginnasio, è stato costruito nel 1636-68, e usato per lezioni di anatomia della facoltà di Medicina

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