martedì 10 luglio 2012

Lgbt: USA, ora i transgender potranno diventare preti

Un’apertura storica per i transgender che da ora potranno diventare preti e officiare messa secondo il rito della Chiesa Episcopale degli Stati Uniti d’America.

La congregazione della chiesa protestante, che riunisce circa due milioni di fedeli, ha deciso che anche i trans potranno essere ordinati sacerdoti e quindi officiare le liturgie.

Ne parla l’Huffington Post: il “Parlamento” della Chiesa Episcopale ha così ampliato i canoni della non discriminazione che includono ora anche “l’identità e l’espressione di genere”.

Da oggi sarà illegale vietare l’ordinazione a sacerdote per tutte quelle persone che sono nate “fisicamente in un genere” e che poi in esso non si sono riconosciuti, cambiandolo, o per chi non si riconosce né come uomo né come donna.

La Chiesa Episcopale si dimostra attenta ai problemi sulla discriminazione così come altre confessioni protestanti, tanto che è da tempo che nelle loro fila si possono trovare sacerdoti donne, passaggio questo mai concesso ai cattolici.

Polemiche a parte, la decisione degli episcopali amplia il discorso, facendo rientrare sotto lo scudo della non discriminazione anche i transgender. La notizia ha ovviamente soddisfatto le associazioni e in particolar modo TransEpiscopal che ha parlato di “grande gioia” per questa valorizzazione dei doni ministeriali dei transgender.

“Siamo inoltre compiaciuti del largo supporto delle battaglie trans mostrato dai deputati che rappresentano molte regioni e generazioni di questa chiesa. Mentre la Chiesa cammina coraggiosamente verso nuove frontiere e nuove sfaccettature della sua luce, siamo fieri di essere parte di questo movimento, così pieno di spirito”, dicono dal gruppo che riunisce transessuali di fede episcopale.

Altro passaggio sarà ora l’elaborazione di una liturgia per le coppie omosessuali. La Camera dei Vescovi ha infatti già approvato un documento che impegna gli episcopali a declinare la celebrazione del matrimonio anche per gli omosessuali.

La decisione arriva per soddisfare le richieste dei credenti come quelle dei vescovi: alcuni già permettono la celebrazione delle nozze per persone dello stesso sesso nelle loro diocesi. Molti però sono in attesa di una presa di posizione anche sul versante liturgico della Chiesa, senza la quale non danno l’assenso ai matrimoni gay.

Si tratta, spiegano dalla Camera dei Vescovi, di una liturgia che non porterebbe a un rito religioso, ma che permetterebbe di celebrarlo all’interno delle chiese come già fanno alcuni sacerdoti, ovviamente negli Stati dove ciò è concesso.
fonte http://attualita.tuttogratis.it

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