Parte da Singapore e dalla Polonia l'iniziativa di Mountain View per sensibilizzare i governi dei paesi in cui i matrimoni omosessuali non sono possibili.
Da anni Big G si spende per i diritti delle comunità Lgbt, ma non è solo una questione di "pride": ci sono anche motivi economici
Lo leggo dopo
IL LOGO MULTICOLORE di Google si fonde con l'arcobaleno del pride. E le tonalità che ne vengono fuori dipingono "Legalize Love", l'iniziativa di Mountain View a favore dei diritti per gli omosessuali, come un'altro sforzo tra quelli che il mondo dell'hi-tech sta riservando particolare attenzione alla sfera omosessuale:
da qualche tempo, dopo il matrimonio gay di uno dei fondatori, su Facebook è possibile "sposarsi" anche per la comunità LGBT, con un'apposita icona che mostra due sposi o due spose.
Ed è decisamente un mondo un passo avanti a quello dei molti stati in cui il matrimonio agli omosessuali è negato.
La campagna di Google, naturalmente, è ad ampio respiro: "Legalize Love - spiega un portavoce di Mountain View - è una campagna per promuovere condizioni più sicure per le persone gay e lesbiche, all'interno e all'esterno dell'ambiente lavorativo, in paesi con leggi anti-omosessualità".
La filantropia e l'inclinazione "amorosa" dell'azienda è nota ("Don't be evil", non essere cattivi, è il motto di Mountain View), ma dietro il supporto alla causa c'è anche una questione tecnica.
Tra i molti dipendenti di Google non mancano gli omosessuali, e nelle operazioni logistiche dell'azienda, spostare un dipendente gay in un paese che non accetta le unioni diventa sempre più spesso un problema.
La questione è affrontata da Mountain View in termini industriali e professionali, nell'ottica di fare pressione su quei governi in cui le decisioni negative in materia di matrimoni LGBT bloccano possibili iniziative anche molto importanti dal punto di vista economico.
Affari a parte, Google è schierato apertamente a favore dei diritti gay da anni, nel mese di giugno non manca mai la celebrazione del "pride" omosessuale. E anche per questa iniziativa, Big G non ha girato tanto intorno all'argomento, anzi: "Legalize Love" è partito inizialmente a Singapore e in Polonia, paesi che osteggiano le unioni gay.
Google ha in programma di estendere l'iniziativa in nazioni dove Mountain View ha degli uffici, e dove i governi non legiferano in questo senso.
Anche l'Italia si contraddistingue per inattività su questo fronte, quando non manifesta opposizione. E qui come in altri paesi, il peso sempre più rilevante di Google nell'ecosistema economico potrebbe stavolta indurre i governi a una riflessione più ampia.
fonte http://www.repubblica.it
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