Livorno, ex campione di pattinaggio, 46 anni, insegna alle elementari e materne.
«Mamme e colleghe mi hanno abbracciato.
E anche qualche bambino ha capito».
Vladimir Luxuria: a me è accaduto, so cosa si prova
Il maestro Fabio Franchini da settembre toglierà i jeans e infilerà la gonna. Diventerà la maestra Greta. E forse riuscirà a mettersi alle spalle un tormento durato 46 anni, quello spirito femminile finito in un corpo sbagliato. «Anch’io devo abituarmi - sorride -, seppure mi piacerebbe tanto scendere al bar e sentirmi chiamare Greta.
L’anagrafe dice che sono ancora un uomo, ma sotto questa pelle mi sento donna, e mi ci sento da una vita, da quando da bambino passavo il pomeriggio a pettinare le mie adorate bambole. Ne avevo 44, le tenevo sedute in una stanza vuota della nostra casa. C’era anche una Cenerentola che così bella in giro non ne ho più viste.
Un giorno, a sei anni, mio padre me le buttò via. Piansi tantissimo e appena divenni abbastanza grande me le ricomprai».
Ne è passato di tempo da quei giorni. Ora Fabio ha 46 anni, è stato tre volte campione italiano di pattinaggio artistico, ha vestito la maglia azzurra, ha insegnato pattinaggio a centinaia di bambine e bambini tra Livorno, Pisa, Volterra e Castelfranco, si è diplomato all’Isef e da 18 anni fa il maestro.
Nelle vesti di supplente ha girato tutte le scuole elementari di Livorno, ha passato anche due mesi da prof di educazione fisica al liceo classico: «Erano abituati a giocare a basket, gli proposi un mix di ginnastica e danza, si divertirono da matti», ricorda ridendo.
Lo scorso settembre il provveditorato gli ha assegnato un posto alle materne di Coteto, quartiere popolare ad est della città.
È stato alla recita di fine anno che Fabio ha deciso di aprire il suo cuore al mondo e raccontare il percorso clinico, legale e psicologico che ha iniziato un anno e mezzo fa. L’ha detto prima alle colleghe, poi ai genitori. «Divento donna».
Il suo coming out ristretto è stato una specie di test. «La reazione mi ha sorpresa - racconta -. Le insegnanti mi hanno incoraggiato. Per quanto mi vestissi da uomo e non mi sia mai travestito in vita mia, non ho mai nascosto la mia femminilità. Diverse mamme nei giorni precedenti mi avevano chiesto di accompagnare il percorso didattico dei loro figli fino alle elementari.
E allora ho preso la palla al balzo e ho raccontato di non sapere che ne sarebbe stato della mia vita. Ti sposi?, mi hanno chiesto. No, divento come Luxuria, ho risposto. E loro mi hanno abbracciato».
Qualcuno l’ha detto addirittura al figlio. «Una bimba di 5 anni ha raccontato ai suoi compagni: il maestro diventa una maestra perché ha il cuore sensibile di una donna».
fonte http://iltirreno.gelocal.it di Giulio Corsi (Foto di Vincenzoni/Pentafoto)
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