venerdì 13 aprile 2012

Lgbt New York: Un video per dichiararsi gay

Jay Hayes è il capitano della squadra di pallavolo maschile della New York University.

E' dichiaratamente gay, e non solo non si nasconde: ha scelto una via molto particolare per dirlo, pensando inizialmente di realizzare un video personale per la 'It Gets Better Project', un'associazione che cerca di aiutare le 'LGBT people' (acronimo per Lesbian Gay Bisexual Transgender) a fronteggiare le molestie e gli episodi di bullismo subiti a scuola o sul luogo di lavoro.

Ma Hayes si è allargato, e ha coinvolto le altre squadre della NYU:
atleti, allenatori e dirigenti pronti a supportarlo.

Come racconta lui stesso ad Outsports: “Questo video è il frutto di un sacco di duro lavoro da parte di un gruppo di persone.

All'inizio volevo farne uno personale, ma ho pensato che il messaggio sarebbe stato molto più forte con il supporto di tutta la comunità sportiva della NYU Athletics.

Dopo il primo approccio con il direttore della squadra di atletica leggera, Chris Bledsoe, avendo ricevuto il suo pieno sostegno, sapevo che questo progetto avrebbe avuto la possibilità di avere un grande successo.

Questo video ha lo scopo di incoraggiare i giovani atleti LGBT e far sapere loro che non solo è possibile entrare nei gruppi sportivi, ma che vi sono molti di loro che già sono presenti, anche se non fanno outing”.

Nel video anche Jolie Ward, allenatrice della squadra di pallavolo femminile, annuncia la sua omosessualità: “Sono gay e sono orgogliosa di ciò che sono”.

E Scott Donie, assistente allenatore di nuoto e tuffi, racconta di persone “vittime di bullismo per il loro orientamento sessuale reale o presunto”. Donie non è gay, ma dice di aver vissuto in prima persona certi episodi.

Qui invece trovate la storia di uno studente dell'Ohio che ha indossato una maglietta con la scritta 'Gesù non è omofobo', sfidando anche i divieti del suo preside http://gma.yahoo.com/blogs/abc-blogs/gay-ohio-student-sues-over-wear-t-shirt-172803346-abc-news-topstories.html.

Tra i commenti, pochi sono benevoli.
Molti non accettano che la religione sia tirata in ballo in un caso come questo (e dal basso della mia personalissima religiosità, concordo), altri fanno battutacce, altri ancora sostengono che alle superiori non sia giusto concedere una libertà di espressione così forte e si stupiscono del modo troppo libero in cui viene usata la Bibbia.

Ma ce n'è uno, di commenti, che forse riassume meglio di tutti quel traguardo che, temo, siamo ancora lontani dal raggiungere. Uno dei lettori scrive:
“E chissenefrega?”.
Quando, appunto, non ce ne fregherà niente e un video su un ragazzo che si dichiara gay sarà semplicemente noioso e non farà notizia, quello sarà un bel giorno.
fonte http://blog.quotidiano.net/ di di Doriano Rabotti

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