venerdì 13 aprile 2012

Lgbt: La rivolta silenziosa della comunità gay in Russia

E’ una battaglia silenziosa quella condotta dai gay in Russia, una battaglia difficile, una battaglia che va combattuta, per dire una volta per tutte “basta” all’omofobia che si respira in questo Paese.

Nei giorni scorsi in Russia la comunità lgbt si è segretamente riunita in luoghi chiusi, in bar, nelle case, nelle biblioteche, dove venivano organizzati dei dibattiti e degli incontri.

Incontri volti a risolvere una questione che preoccupa l’intero Paese: quella dell’omofobia.

Ve ne abbiamo parlato più volte in questi anni: in Russia, l’omosessualità è ancora oggi considerata un reato. E’ ormai da diversi anni che la comunità lgbt sfida il potere, sfida le leggi, organizzando manifestazioni gay che vengono puntualmente soppresse con la forza e con la violenza, e negli ultimi mesi la situazione è ulteriormente peggiorata.

La stessa propaganda lgbt è adesso considerata illegale. Chi viene sorpreso a parlare di omosessualità rischia multe salate, che vanno da 5000 rubli (120 euro) per i singoli, 50 mila (1200 euro) per i dipendenti pubblici e 500 mila (12 mila euro) per le organizzazioni che promuovono i diritti della comunità lgbt.

Una legge-bavaglio a tutti gli effetti è quella applicata contro le persone omosessuali, le stesse che nei giorni scorsi sono scese in piazza, indossando un bavaglio sulla bocca, a simboleggiare l’odiosa censura contro il mondo gay.

E non possiamo non ripensare a una vicenda che, poche settimane fa, aveva coinvolto anche la star Madonna, da sempre dalla parte della comunità lgbt.

Proprio alla signora Ciccone, la comunità gay russa aveva chiesto di annullare il suo concerto, in segno di protesta contro San Pietroburgo, che ha adottato la famosa legge omofoba.

Dal canto suo la celebre star aveva però ribadito la sua intenzione di portare in scena il suo concerto:

“Lotto per la libertà. Il mio show, le mie canzoni, il mio lavoro e la mia arte, sono tutti per la libertà di espressione.
Libertà di scegliere, di parlare e di agire. Sempre con umanità e compassione. Verrò a San Pietroburgo per parlare in favore della comunità gay e dare sostegno e ispirazione a chiunque si senta oppresso.
Non scappo via dalle avversità. Parlerò durante il mio show di questa ridicola atrocità”.

Intanto, in Russia continua a crescere il numero di aggressioni contro le persone che appartengono alla comunità omosessuale.

Nonostante l’appoggio da parte di star celebri, nonostante le strenue battaglie silenziose da parte dei membri della comunità gay contro una discriminazione assurda ed inaccettabile, la situazione non cambia ancora. Quanto dovremo ancora attendere affinché le cose cambino davvero?
fonte http://www.gaywave.it

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