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sabato 15 ottobre 2011
Lgbt Stati Uniti: Samuel Brinton fù torturato a 12 anni per "guarirlo" dall'omosessualità, oggi ha 23 anni e lo racconta
Samuel Brinton oggi ha 23 anni, studia presso il Massachusetts Institute of Technology ed è gay.
Intervistato dal gruppo "I'm From Driftwood", un'associazione che raccoglie le testimonianze di gay, lesbiche e transgender in giro per gli Stati Uniti,ha svelato alcuni terribili retroscena riguardo al trattamento che gli avrebbero riservato la sua famiglia e la comunità religiosa dei Battisti del sud a causa delle sue preferenze sessuali.
Samuel aveva solo 12 anni quando decide di parlare ad un religioso dell'attrazione fisica che provava verso le persone dello stesso sesso. Davanti a quella affermazioni il missionario della chiesa Battista dello Iowa reagì iniziando a picchiarlo, al punto da mandarlo in ospedale.
Per lui, però, quello era solo l'inizio di un calvario: i maltrattatemi divennero sistematici e fu poi costretto a sottoporsi a delle "terapie" per "curarlo". Sul piano psicologico si adattò una tecnica a dir poco terroristica: gli venne detto che era malato di Aids e che era l'unico gay rimasto al mondo perché il governo aveva già sterminato gli altri: se voleva rimanere in vita doveva tenere ben nascosta l'attrazione che provava verso gli altri uomini.
Sul piano fisico, invece, si cercò di inculcargli l'associazione fra l'amore gay ed il dolore fisico: era costretto tenere cubetti di ghiaccio o a subire terribili scottature mentre gli venivano mostrate immagini di uomini che si baciavano. Torture che cessavano solo quando gli venivano mostrate immagini di amore eterosessuale.
Arrivarono addirittura ad infilargli degli aghi nelle dita per l'elettrocuzione mentre gli mostravano fotografie esplicite di sesso gay.
Dopo mesi di torture Samuel arrivò a pensare di suicidarsi e si spinse fino a salire sul tetto di un palazzo di tre piani. La madre cercò di fermarlo promettendogli «di amarlo ancora se fosse cambiato», quasi come se la vita di suo figli avesse avuto valore solo se eterosessuale.
Dopo essere stato scomunicato ed allontanato dalla famiglia, per Samuel la vita è finalmente cambiata ed ora è libero di poter raccontare e testimoniare quanto ha dovuto subire.
fonte http://gayburg.blogspot.com/
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