mercoledì 27 luglio 2011

Lgbt: Camera affossa legge sull'omofobia, presentata dall'on. Paola Concia, Capezzone "Un'occasione persa"


Roma, La Camera boccia il provvedimento sul contrasto dell'omofobia.
Sono passate le pregiudiziali di costituzionalità sul testo, presentate da Udc, Lega e Pdl con 293 sì, 250 no e 21 astenuti.

Il testo di legge sull'omofobia era stato messo a punto dall'on. Paola Concia che, già a maggio, si era vista bloccare l'esame del testo dai voti di centrodestra.
Il provvedimento prevedeva l'aggravante per i reati di odio commessi nei confronti di gay, lesbiche e trans.
Pd, Idv e Fli hanno votato contro le pregiudiziali. Nello stesso Pdl c'è stata l'astensione di Claudio Scajola e il no di santo Versace.

Il presidente della Camera, Gianfranco fini ha dichiarato: ""Se fossi stato un semplice deputato che può votare e non il presidente, avrei votato convintamente contro le pregiudiziale. D'altro canto avete visto con quanti voti é passata".

Pierluigi Bersani, segretario del Pd, che ha lasciato l'aula dopo l'approvazione delle pregiudiziali sul ddl omofobia, ha detto indignato: "E' una vergogna che spero non passi inosservata, perché è una pagina brutta. Quando hanno approvato il reato di immigrazione clandestina non si sono fatti sofisticazioni, ora su una norma che è contro tutte le discriminazioni si sollevano argomenti inaccettabili. Dopo tante dichiarazioni mi sarei aspettato che ci fosse una certa coscienza in più".

Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, che si è astenuta, ha giustificato così la sua decisione: "Mi sono astenuta perché, pur non condividendo alcuni passaggi della proposta di legge presentata dal Pd, avrei preferito che si arrivasse alla discussione nel merito del provvedimento, per migliorarlo. Ho sempre pensato che sia utile per il Paese una legge di stampo europeo che introduca aggravanti per i reati commessi in nome di tutte le discriminazioni e, tra queste, quella per orientamento sessuale. Il Parlamento si è espresso chiaramente, sollevando pregiudiziali di costituzionalità sul testo messo ai voti. Mi auguro che si possa ricreare al più presto il clima necessario per la ripresa del dialogo tra maggioranza e opposizione e che, dal confronto, possa nascere una proposta capace di trovare il consenso del Parlamento".

Paolo Patanè, presidente nazionale Arcigay, invece si è espresso così: "L'approvazione delle pregiudiziali di costituzionalità è l'ultimo oltraggio che una maggioranza fatta da uomini mediocri e di bassissimo profilo umano, politico e culturale ha voluto consapevolmente rivolgere alle persone lgbt e a tutto il Paese. L'Italia è stata spremuta senza pietà da questi mentecatti senza rispetto per la vita e i diritti della gente. Denunciamo all'Europa ed al mondo civile che in Italia esiste un'autentica emergenza democratica e che in questo Paese una legge che tuteli le vittime dell'omofobia è definita dal Parlamento incostituzionale, mentre esponenti di primo piano di questa stessa maggioranza definiscono giuste e condivisibili le idee del mostro Breivik, l'assassino di Utoya. Questo Parlamento ha tradito la civiltà e la giustizia ed ha deciso di sostenere i violenti. Noi lo denunciamo all'opinione pubblica e chiediamo che l'Unione ci aiuti a fronteggiare questa pericolosissima avanzata di omofobia, xenofobia, razzismo che il Parlamento italiano ha deciso di legittimare ancora una volta, dicendoci di fatto che la violenza deve essere sopportata e che la discriminazione è il metro della convivenza nel nostro Paese".

Nichi Vendola, presidente di Sinistra Ecologia Libertà dichiara: "Questione morale è anche chiudere la porta in faccia ai diritti delle persone gay, questione morale è anche legittimare le violenze frutto dell'omofobia, questione morale è anche minimizzare i comportamenti intolleranti e razzisti. Ancora una volta questo Parlamento si mostra incapace di capire ciò che accade nella società e si chiude nel proprio cuore di tenebra".

Daniele Capezzone, portavoce del Pdl, ha scritto in una nota: "La Camera ha perduto un'occasione per dare un contributo positivo al contrasto di ogni discriminazione a sfondo sessuale.
Da liberale accetterei e condividerei le obiezioni contrarie all'inserimento di ulteriori singole e specifiche aggravanti (in questo caso, la discriminazione sessuale e in particolare omofobica), se il nostro sistema normativo non fosse già pieno di numerose altre aggravanti, su tanti specifici temi. Da liberale, insisto, a me pare che le strade siano due: o si eliminano le altre aggravanti, oppure non si vede perché - una volta che se ne sono già ammesse tante - non si possa ammettere anche quella relativa all'omofobia".
Ha poi concluso: "Quella di oggi mi pare dunque una scelta discutibile e soprattutto un'occasione persa. Voglio sperare che in futuro possa esserci un supplemento di riflessione da parte di tutti.

Questi non sono temi che possono essere oggetto di divisione per ideologie o per mera questione di partito.
E' interesse di tutti, credo, contrastare ogni azione compiuta con motivi discriminatori: trovare una forma giuridica accettabile non mi sembra un'impresa impossibile, se c'é la buona volontà di tutti".
fonte www.voceditalia.it di Fiorella Espejo

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