Il prossimo Gay Pride nazionale, quello che si terrà nel 2013, sarà celebrato nella città di Palermo.
A stabilirlo è stata l’Assemblea nazionale delle Associazioni lgbt (composta da Agedo, Arcigay, Arcilesbica, Certi Diritti, Famiglie Arcobaleno, MIT) che si è riunita a Roma lo scorso 15 settembre, e che ha accettato la candidatura della città siciliana.
Ecco la ragione di questa graditissima decisione. “Nell’apprezzare la proposta nei suoi contenuti politici ed organizzativi riteniamo che la centralità e l’attualità sociale, politica e culturale dei temi suscitati dal progetto di Palermo Pride 2013, conferisca alla manifestazione per l’orgoglio omo/transessuale e per i diritti civili un assoluto e irrinunciabile rilievo nel quadro del dibattito politico nazionale”, fanno sapere i membri dell’assemblea.
“Per la prima volta nella storia, – si legge nella nota pubblicata dalle Associazioni lgbt – il Pride nazionale si spinge così a sud, a testimoniare il suo poderoso messaggio di libertà, eguaglianza e democrazia e a raccogliere l’entusiasmo e la spinta al cambiamento e all’innovazione di tutto il Paese, da parte di una città straordinaria come Palermo”.
A candidare Palermo come città del Gay Pride nazionale 2013 era stato, alcuni mesi fa, lo stesso sindaco Leoluca Orlando, che all’Italia e al mondo aveva lanciato un messaggio, affermando di voler rendere Palermo “una città in cui il riconoscimento e la tutela dei diritti vanno di pari passo con la valorizzazione delle differenze”.
Ad esprimere la sua piena soddisfazione per la scelta di questa città come sede principale della manifestazione per i diritti gay è stato anche Luigi Carollo, coordinatore del Comitato Palermo Pride, secondo cui tale scelta premierebbe non solo il movimento lgbt, ma anche l’impianto politico della città stessa.
“Il nostro lavoro – fa sapere Carollo – è sempre stato quello di creare relazioni tra le battaglie lgbt e le vertenze sul lavoro, sul diritto allo studio, sulla lotta alle discriminazioni razziali, sulla violenza contro le donne; perchè pensiamo che solo una società realmente inclusiva, che si faccia carico di tutte le situazioni di disagio sociale, possa garantire il rispetto dei Diritti delle persone gay, lesbiche e trans“.
“Il nostro impegno – continua quindi Carollo – adesso sarà quello di trasformare questo percorso verso il Pride Nazionale in uno strumento per realizzare, insieme alla città ed alle sue Istituzioni, tutte quelle buone pratiche che possano favorire la piena visibilità e la piena affermazione delle persone Lgbt.
Affinché il Pride possa essere la vetrina non solo di una rivendicazione ma soprattutto di una pratica politica capace di rendere Palermo un esempio per molte altre città”.
fonte http://www.gaywave.it foto AP/LaPresse
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