Dirlo o non dirlo, questo il dilemma.
Ma soprattutto: quando e come dichiararsi omosessuale.
Le dritte di chi si è già svelato davanti ai genitori.
Non aspettatevi la formula magica valida per tutti e in ogni situazione. Non esiste. C’è invece qualche suggerimento che arriva da ragazze lesbiche e ragazzi gay che sono riusciti nell’impresa.
Ecco una breve guida al coming out in sette passi, realizzata con l’aiuto dei volontari e degli operatori dell’associazione lgbt fiorentina Ireos.
1. No alla fretta
Quando è il momento giusto? Dipende.È una scelta personale: ognuno ha i suoi tempi ed è bene compiere il “grande passo” solo quando si è sicuri, senza farsi influenzare da pressioni esterne.
Meglio ragionarci su e non essere impulsivi, valutando i pro e i contro.
2. Aspettare, ma non troppo
Prendere tempo va bene, ma attendere troppo può essere controproducente. All’orecchio dei familiari, a lungo andare, potrebbero arrivare voci da altri.
3. Cautela
Nel caso di relazioni molto negative, il suggerimento è quello di andare con i piedi di piombo, come ad esempio dichiararsi gay o lesbica solo quando si hanno risorse economiche a disposizione.
E’ una buona cosa creare intorno a sé una rete di persone e parenti che possano dare una mano se mamma e papà reagiscono male.
4. Ti fidi di me?
Iniziare con piccoli step. Il primo: confidarsi con una persona di cui si ha la massima stima e che, ovviamente, non abbia la lingua lunga. Può essere un amico oppure un parente.
5. Non sei solo
Il secondo gradino è parlare. Tanti giovani gay e tante ragazze lesbiche vivono l’identico dilemma: lo dico o no lo dico? In molte città esistono realtà lgbt dove fare due chiacchiere e confrontarsi.
A Firenze l’associazione Ireos ospita gli incontri di alcuni gruppi di giovani e offre consulenze.
6. Niente panico
Eccoci al punto: come dichiarare la propria omosessualità. Prima di tutto va fatto con calma, in un posto tranquillo e durante un attimo senza fretta.
Evitare assolutamente i momenti in cui si è di cattivo umore o si sta litigando. Prima è preferibile sondare il terreno, affrontando argomenti generali oppure notizie di attualità che riguardano l’omosessualità.
7. Spiegare
Una volta detta la fatidica frase, inizieranno con tutta probabilità le domande. “Sei sicuro/a?”, “Dove abbiamo sbagliato?”. E’ bene parlare delle proprie paure e far esprimere ai genitori i loro timori o dubbi.
Dichiararsi omosessuale non vuol dire scaricare sugli altri un “peso”, ma condividere un aspetto importante della propria vita.
Ireos Firenze– Comunità queer autogestita
Via de’ Serragli 3, Firenze
www.ireos.org
fonte http://www.teladoiofirenze.it da Gianni Carpini
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martedì 18 settembre 2012
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